Luigi D’Acunto – Stati d’Animo
Solo ora che non ho più fede in nulla e non credo in niente posso iniziare realmente a credere e aver fede in qualcosa.
Solo ora che non ho più fede in nulla e non credo in niente posso iniziare realmente a credere e aver fede in qualcosa.
Nella mia vita ho sempre accettato tutto, nel bene e nel male, ma una cosa non ho mai digerito: la gente che si fa vedere solo quando fa comodo, o meglio quando sono presente, tanto per salvare la faccia. Beh, di quelle persone ne faccio volentieri a meno e possono andare pure a fanculo senza ritorno.
Il tedio non è la malattia della noia di non aver nulla da fare, ma una malattia più grave: sentire che non vale la pena di fare niente.
Tutti a voler esser capiti, amati, considerati. Tutti a voler la ragione. E nessuno mai a fermarsi a comprendere gli altri, a meditare sui propri torti. Abbiamo intorno solo santi senza aureola.
Vita negata, bene sottratto, storie non scritte, chi ne avrà vantaggio?
Ma chi se ne frega se gli altri non mi amano come voglio io. Io sono strana e complicata, cambio umore ogni tre secondi, ma almeno “io” il coraggio di amarmi per come sono ce l’ho! E non è da tutti. Io mi amo pazza, sorridente, triste, incazzata, enigmatica ed anche testarda. Mi amo sempre e comunque, perché questa sono io! E se io non riesco per prima a volermi bene come possono riuscirci gli altri?
La vista del cielo stellato in una notte serena, dona una specie di godimento che solo anime nobili provano. Nell’universale silenzio della natura e nella pace dei sensi, il segreto potere conoscitivo dello spirito immortale, parla una lingua ineffabile e trasmette concetti inarticolati che si sentono e che non si possono descrivere.