Luigi Giussani – Religione
L’unica condizione per essere sempre e veramente religiosi è vivere sempre intensamente il reale.
L’unica condizione per essere sempre e veramente religiosi è vivere sempre intensamente il reale.
Parlare di Dio, professarlo e venderlo come assoluta certezza, è così facile. Viverlo poi in quella candida dimensione del giusto, che è quella del perdono e della comprensione che abbiamo sempre professato e sentito, per taluni fedeli è pura utopia. La complessità di tutte quelle parole vendute come certezza, diventano carta straccia se non riusciamo ad esserne l’esempio.
I princìpi sociali del cristianesimo predicano la viltà, il disprezzo di sè, l’abiezione, la soggezione, l’umiltà, in breve, tutte le qualità della canaglia, e il proletariato, che non si vuole lasciar trattare come canaglia, ha molto più bisogno del suo coraggio, della sua coscienza di sè, del suo orgoglio, e della sua indipendenza, che del suo pane.
Dio, quello cristiano, sta alla bontà come Hitler sta agli ebrei.
Se fai posto a “Dio” nel tuo cuore, ti sarà impossibile liberartene.
Per chi cammina al fianco di Dio nessuna tempesta avrà mai il sopravvento.
Nelle profondità della vita, il Signore sa guidarci sempre.