Luigi Moretta – Stati d’Animo
Non si può conoscere la vera felicità senza aver testato sul proprio cuore la sofferenza per il dolore più atroce.
Non si può conoscere la vera felicità senza aver testato sul proprio cuore la sofferenza per il dolore più atroce.
In un mondo indifferente fai del bene e non aspettarti niente, bisogna essere in pace con se stessi.
Sono infastidita da chi ha due facce: con una ti sorride, con l’altra ti pugnala.
Le carezze sono come i graffi, lasciano il segno.
Non mi sento affatto vuota, anzi, sono piena. Mi sento piena. La testa piena di cose che non ho detto. Mi sento piena di te e non riesco più a trattenerti dentro. Piena di rabbia e tristezza. Così piena che mi sento allagare dentro. Eppure mi è sempre piaciuto essere piena. Avrei voluto continuare ad essere piena di sorrisi, anche piena di pianti ma di gioia, piena di felicità, piena di abbracci, con gli occhi pieni di qualcuno. Invece mi ritrovo gli occhi pieni di lacrime.
Ho sempre pensato che i collezionisti avessero un aspetto ossessivo, malato, come se la mancanza di qualcosa li costringesse a fare mucchio di altro per sopperire alla scarsezza. Si collezionano le farfalle, le monete, i francobolli, gli orologi ed ogni genere di cosa esistente, ma mi costerna profondamente il collezionista di persone; cosa ne collezioni non saprei, se i nomi, i volti, i corpi, le storie di vita, i sentimenti o i loro cuori spezzati ed abbandonati nell’urgenza di arricchire la collezione.
Se ad esser buoni a volte si viene trattati da fessi, in alcuni casi meglio essere un po’ bastardi!