Luigi Moretta – Tristezza
Accetta la tua tristezza, non rinchiuderla sotto una maschera, altrimenti la ferita rimarrà sempre aperta e con l’aggregarsi di nuova tristezza la sofferenza potrebbe aumentare.
Accetta la tua tristezza, non rinchiuderla sotto una maschera, altrimenti la ferita rimarrà sempre aperta e con l’aggregarsi di nuova tristezza la sofferenza potrebbe aumentare.
Fino a qualche giorno fa i tuoi occhi erano le finestre per affacciarmi al paradiso, ora sono le porte che mi indirizzano dritto all’inferno.
Il mio dolore è come un fiore. Perde i petali lentamente.
Non rimpiangerò mai le lacrime versate, e mai smetterò di guardare l’orizzonte, il mio dolore resterà infinito troppa era la sofferenza dei perché mai avuti nel tempo dei quando ancora! Riscaldami sole!
Monterai la guardia a questa rupe del tuo dolore, ritto contro di essa, privato del sonno, senza piegare le membra, poiché non conosce pietà il cuore di Zeus: aspro è chiunque da poco tempo abbia assaggiato il potere.
Il dolore che fa veramente male non è una ferita sul nostro corpo, il dolore che fa male è una ferita profonda nel nostro cuore… il peso che giorno dopo giorno cresce è una soluzione alla ferita sanguinante non c’è.
Piangono le persone vere, quelle che hanno il cuore colmo di emozioni. Piangono i sensibili, quelli che hanno l’animo pieno di ferite. Piangono le persone semplici quelle che hanno percorso il loro cammino sulla strada dell’umiltà. Piangono anche le persone false e ipocrite, solo per raggiungere il loro sporco scopo.