Luis Sepúlveda – Ricordi
Ognuno ha nella memoria un album privato di ricordi felici di quei giorni in cui abbiamo dato tutto, e ci sembrava di dare molto poco.
Ognuno ha nella memoria un album privato di ricordi felici di quei giorni in cui abbiamo dato tutto, e ci sembrava di dare molto poco.
Non mi piace ricordare, chiamare a gran voce un ricordo e isolarlo dalla compagnia sterminata di tutte le cose che dimentico.
Il ricordo di un sorriso impresso nel cuore, il ricordo di uno sguardo intenso, di un litigio senza perché, il ricordo di un forte abbraccio, di una parola. Ti ricordo ora, ti ricorderò domani, ti ricorderò per sempre. Perché ti voglio bene.
Infondo cos’è un ricordo se non un pezzo della nostra anima? Un fotogramma cosi piccolo e forte da riuscire ad essere un flash eterno di un istante, riempiendoci il cuore di lacrime o di sorrisi. Così letale da toglierci il respiro, così vivo da farci sognare. Così arrogante da non lasciarci “andare”. Allora cos’è infondo un ricordo? È una parte che ci compone.
Di ciò che ho nel cuore non cancello nulla. Ne i miei ricordi, ne le mie amarezze, ne le mie lacrime, ne le mie sofferenze. Tutto e dico tutto; “sia il bene che il male” mi sono serviti a diventare grande, consapevole e capace di ricucire tutte le increspature e cicatrici che il tempo, la paura, l’incertezza avevano formato. Non cancello nulla perché ora sono una me migliore di ieri, sono una me capace di essere e scegliere cosa si forma di sogni e di coerenza.
Il residuo fisso della felicità è costituito dal ricordo.
Lasciarsi cullare dai bei bei ricordi del passato non è sempre un male, serve a lenire i dolori e le ferite che il presente ci lascia e ad alleviare le tensioni, le ansie, le paure che il futuro ci riserva.