Luis Sepúlveda – Sogno
Parlando dei nostri sogni scoprimmo che erano sempre gli stessi, forti, irriverenti, indomabili, inflessibili, ostinati, necessari, indistruttibili.
Parlando dei nostri sogni scoprimmo che erano sempre gli stessi, forti, irriverenti, indomabili, inflessibili, ostinati, necessari, indistruttibili.
Alcuni, vorrebbero che i nostri sogni divenissero realtà…Altri invece… che la realtà diventasse un sogno.Tu cosa vuoi?Vivi la tua realtà come un sogno…
Un sogno. Cos’è un sogno? È una felicità tanto desiderata per comporre un giorno il puzzle della propria vita. Ci sono sogni che si fanno da quando si è piccoli di età, e sono quelli della spensieratezza, dell’ingenuità. Molti di essi non sempre si avverano perché la maturità ti permettere di capire la consistenza reale di quel sogno! Con il tempo crescendo ognuno di noi ha nel suo cuore tanti sogni che sono i più difficili perché la realtà la guardi nn più con l’ingenuita, ma con responsabilità, e li ti chiedi il mio sarà un sogno ho un utopia? La risposta già è dentro ognuno di noi e per realizzare ciò che desideriamo dobbiamo combattere i casi e gli imprevisti della vita che allungano il percorso! Beh io però penso che l’immediatezza delle cose da una felicità effimera per quei privilegiati che ahimè alla fine nn apprezzano quello che hanno e si stancano facilmente perché nulla sa del loro sudore! Per tutti coloro che restano fuori dagli schemi di una società che va sempre più a rotoli c’è solo una speranza quella di nn arrendersi mai di dare il meglio di se sempre, perché i sacrifici un giorno verranno premiati e quel sogno diventerà realtà, e sarà una gioia piena vera e consistente, ma nn è ancora finito perché è difficile raggiungere una metà ma è ancor più difficile conservare cio che la vita ci ha donato. L’unico modo per farlo è restare semplici, migliorarsi e mai lasciarsi prendere da arroganza e superficialità perché serve molto per costruire qualcosa e basta poco per affondarlo!
Perché dall’alba nascono le migliori idee senza il peso del finito e non vorrei sparissero dalla mia mente i fluidi sogni che mi attraversano un unico grande fiume senza sponde dentro e senza riva.
Guardo il soffitto di camera mia, ogni suo dettaglio: è bianco, regolare, oscurato di tanto in tanto dall’ombra dell’armadio e dal lampadario. Un soffitto come tutti i soffitti del mondo, eppure riesco a perdermici. Quel bianco è come un foglio di carta che attende solo di essere riempito, dipinto con i colori dei miei sogni. Spesso, penso di essere all’inizio di una storia, all’inizio della storia, non c’è ancora niente, ma si percepisce che sta arrivando l’inizio.Ovviamente sono sola, da qualche tempo sono sempre sola, immagino che sia per questo che mi perdo nel soffitto. Lo so che sto sbagliando, lo so che dovrei sforzarmi di più, ma proprio non ci riesco. Il soffitto proietta l’immagine di me stessa, in una strana e bellissima dimensione parallela, circondata da amici, stretta tra le braccia di un ragazzo bellissimo, con i capelli neri e gli occhi celesti; sembra dirmi: “Guarda cosa ti stai perdendo”. Vorrei rispondergli che lo so benissimo, ma lui ignora la mia risposta e continua a far scorrere le immagini: lo stesso ragazzo con gli occhi celesti mi è accanto, siamo in un bosco, da qualche parte scorre dell’acqua, ma l’unico suono che voglio sentire è quello della sua voce. Ma lui non parla, avvicina il suo corpo al mio, sento il suo respiro sulle mie labbra e poi… chiudo gli occhi, basta. Non voglio sentire ne vedere niente. Il mio cuore batte troppo forte, una lacrima silenziosa scende sul mio viso mentre ripenso al ragazzo sconosciuto che forse non incontrerò mai.
Se non si sogna non si vive.
Il sogno è la morfina che ti fa provare meno dolore mentre intorno a te il cancro della realtà ti divora.