Luna Del Grande – Stati d’Animo
Non “lanciare” messaggi, non “sprecare” parole. Io sono quel tipo di donna che ama i “ci sono”, gli “eccomi” ma soprattutto amo i “noi”. “
Non “lanciare” messaggi, non “sprecare” parole. Io sono quel tipo di donna che ama i “ci sono”, gli “eccomi” ma soprattutto amo i “noi”. “
La pace interiore deriva dal desiderio di non desiderare nulla.
Scrivo parole eiaculate su un pezzo di carta che nessuno toccherà mai.
Tre persone erano al lavoro in un cantiere edile. Avevano il medesimo compito, ma quando fu loro chiesto quale fosse il loro lavoro, le risposte furono diverse. “Spacco pietre” rispose il primo. “Mi guadagno da vivere” rispose il secondo. “Partecipo alla costruzione di una cattedrale” disse il terzo.
C’è chi la chiama follia, io la chiamo voglia di vita, da godere fino all’ultimo respiro.
Nei sorrisi più semplici nascono le promesse più vere.
Strana cosa l’illusione, ti fa credere di vivere la felicità in una palla di vetro aspettando di tanto in tanto il passaggio di qualcuno che ti faccia provare l’ebrezza di una nevicata.
La pace interiore deriva dal desiderio di non desiderare nulla.
Scrivo parole eiaculate su un pezzo di carta che nessuno toccherà mai.
Tre persone erano al lavoro in un cantiere edile. Avevano il medesimo compito, ma quando fu loro chiesto quale fosse il loro lavoro, le risposte furono diverse. “Spacco pietre” rispose il primo. “Mi guadagno da vivere” rispose il secondo. “Partecipo alla costruzione di una cattedrale” disse il terzo.
C’è chi la chiama follia, io la chiamo voglia di vita, da godere fino all’ultimo respiro.
Nei sorrisi più semplici nascono le promesse più vere.
Strana cosa l’illusione, ti fa credere di vivere la felicità in una palla di vetro aspettando di tanto in tanto il passaggio di qualcuno che ti faccia provare l’ebrezza di una nevicata.
La pace interiore deriva dal desiderio di non desiderare nulla.
Scrivo parole eiaculate su un pezzo di carta che nessuno toccherà mai.
Tre persone erano al lavoro in un cantiere edile. Avevano il medesimo compito, ma quando fu loro chiesto quale fosse il loro lavoro, le risposte furono diverse. “Spacco pietre” rispose il primo. “Mi guadagno da vivere” rispose il secondo. “Partecipo alla costruzione di una cattedrale” disse il terzo.
C’è chi la chiama follia, io la chiamo voglia di vita, da godere fino all’ultimo respiro.
Nei sorrisi più semplici nascono le promesse più vere.
Strana cosa l’illusione, ti fa credere di vivere la felicità in una palla di vetro aspettando di tanto in tanto il passaggio di qualcuno che ti faccia provare l’ebrezza di una nevicata.