Maicol Cortesi – Morte
Pensate che chi si espande in nuovi mondi venga abbandonato? Ci osservano e ci vogliono bene.
Pensate che chi si espande in nuovi mondi venga abbandonato? Ci osservano e ci vogliono bene.
Odo rumori distanti, odo urla, odo dolore. Come un attimo questi sono qui. Non me ne sono reso conto, sento la paura che corre come il vento tra di noi, forse alla fine di questo soffio di gloria non vedrò più molti occhi dei nostri: è stato tutto cosi veloce che non ho fatto neanche in tempo a dire addio.
Un ricamo li nell’armadio, sulle lenzuola di seta custodite come uno scrigno prezioso e intoccabile. Le guardo, le sfioro poi mi allontano. La sera prima che ti saresti sposata avevo sognato di metterle sul tuo letto, e tu con gli occhi pieni di lacrime di emozione mi avresti detto: Mamma da domani abiterò qui, ma so che quando tornerò a casa da te mi aspetterai a braccia aperte. Quel ricamo aveva dentro i fili del tuo futuro ma questo futuro non l’hai vissuto. Ora quei fili mi graffiano il cuore, e non so a cosa aggrapparmi per non sprofondare nel mio dolore.
Chi ha paura di sognare è destinato a morire.
Se non vivi gli attimi che hai forse potrai pentirtene appena non li avrai più…
E ricordati, io ci sarò. Ci sarò su nell’aria. Allora ogni tanto, se mi vuoi parlare, mettiti da una parte, chiudi gli occhi e cercami. Ci si parla. Ma non nel linguaggio delle parole. Nel silenzio.
Le uniche opere di un artista incapaci di trasmettere valori, sono quelle represse.