Manuela Camporaso – Ricordi
Ricordi che camminano nel passato, lasciano tracce di malinconia e felicità e calpestando i dettagli sconvenienti, riproducono un illusione pronta a rinascere.
Ricordi che camminano nel passato, lasciano tracce di malinconia e felicità e calpestando i dettagli sconvenienti, riproducono un illusione pronta a rinascere.
Non ho ricordi di sguardi profondi né di baci immensi, non ho ricordi di feste proibite né di gente appassionante… Il mio unico ricordo sei tu, il tuo profumo d’inverno e sigarette, i tuoi occhi azzurri, le tue braccia che mi tengono. Perciò perdonami, perdonami davvero, se mi sono innamorata del tuo ricordo e se la mia testa non è fatta che di te.
L’altra notte ti ho sognata. Eri vestita di nero e te ne stavi ferma immobile nel bel mezzo di una stanza dalle pareti bianche. Attorno a te non c’era null’altro che l’aria che respiravi, eri bellissima nella tua immensa tristezza. Volevo abbracciarti ma non avevo le braccia per farlo. Volevo baciarti ma non avevo la bocca per farlo. Volevo amarti ma non avevo il cuore per farlo.
Non c’è fine a un amore: quando i ricordi son impressi nel cuore, restano attimi di vita indelebili.
Penso che tutti abbiamo un bel ricordo della prima volta che abbiamo fatto l’amore. Forse proprio perché eravamo soli.
I ricordi, volteggiano nell’aria come coriandoli un frastuono di colori allegri e giocosi poi ricadono, adagiandosi silenziosi tra questi, ve n’è anche neri ricordi belli, tristi, veri.
Tutte le complessità servono per un ritorno alla semplicità. La semplicità è equilibrio che nasce dalla fusione di “bene” e “male” ma perché funzioni il male deve guarire dal senso di potere e il bene deve guarire dal senso di vittimismo.