Marc Levy – Libri
Ho creduto a lei come si crede a un sogno. Quando è svanito sono scomparso con lui.
Ho creduto a lei come si crede a un sogno. Quando è svanito sono scomparso con lui.
Sono una ficcanaso. E sempre tra le pagine di un libro.
Uno non ama meno un luogo solo per averci sofferto, a meno che non sia stata tutta sofferenza, nient’altro che sofferenza.
Non riusciva più a controllare il proprio tremito. Non era poi tanto facile morire. Ogni secondo che respirava, l’odore dell’erba, l’aria fresca sul viso, era tutto così prezioso: pensare che altri avevano anni e anni, tempo da perdere, tanto tempo che non passava mai, e lui si aggrappava a ogni singolo istante. Pensò che non sarebbe riuscito a continuare e nello stesso tempo seppe che doveva. La lunga partita era finita, il Boccino era stato preso, era ora di lasciare il campo…Il Boccino. Con le dita intorpidite, trafficò per un momento con la saccoccia che portava al collo e lo tirò fuori.Mi apro alla chiusura.Lo fissò, con il respiro affannato. Adesso che voleva che il tempo che il tempo si muovesse il più lentamente possibile, ecco che accelerava, e l’intuizione sembrò arrivare più veloce del pensiero. Era questo il momento.Premette il metallo contro le labbra e sussurrò: “Sto per morire”.Il guscio dorato si spezzò. Lui alzò la mano tremante, levò la bacchetta di Draco sotto il Mantello e mormorò: “Lumos”.La pietra nera con la crepa al centro era posata nel Boccino.
Ricordare era vietato. Dimenticare mi faceva paura.
Scrivo per rifugiarmi e leggo per ritrovarmi. E viceversa.
Forse, capire quando non si può più cambiare nulla è la giusta punizione per chi è stato spietato.