Marcantonio Pindinello – Accontentarsi
Ci stiamo accontentando di questa classe politica, ci stiamo facendo infinocchiare da questa classe dirigente, prima o poi dovremmo dir basta ora parli il popolo.
Ci stiamo accontentando di questa classe politica, ci stiamo facendo infinocchiare da questa classe dirigente, prima o poi dovremmo dir basta ora parli il popolo.
Cammino con i miei pensieri, avvolte stanca, ma dalla terra non mi sollevo, ma resto attaccata. Attaccato fino a l’ultimo filo d’erba, Perché mi sento un fiore che ha bisogno di acqua, ha bisogno della notte per chiudersi e proteggere il candore per il giorno che viene, ha bisogno del sole per essere accarezzata e preso tra le mani. Quanti pensieri vanno e vengono nella notte e quanti si perdono nella notte! Si cancellano e non ricordo più chi sono stata in quell’attimo che è passato, ma l’alba mi mi porterà un nuovo giorno.
La felicità?Le piccole cose…
Ogni tempo, ogni società ha la crudeltà, la saggezza, la bellezza e l’idiozia che si merita.
Al pranzo degli strabici ognuno mangia nel piatto del vicino.
Non mi sono più accontentata delle parole da quando ho capito che troppe volte vengono pronunciate solo per recitare una parte, non credo più ai bei discorsi e alle promesse, credo in ciò che vedo ed in ciò che una persona fa per me anche nel più totale silenzio.
Mi guardo dentro e sento il mio essere reclamare che venga rotto il silenzio che mi sono imposta negli anni. Per paura mi sono rifugiata in me stessa, negandomi la possibilità di esistere come donna, continuando a risplendere come madre. Io, anni passati a dare, anni svaniti nel nulla ormai. Ho soddisfazioni come genitore single, ma come donna, come persona nulla. Il vuoto. E tutte le sere mi rifugio nel mio silenzio, accompagnata da una notte che spero sempre passi presto, per rivedere la luce del domani, in attesa che il tempo passi e mi porti via con sé.