Marcantonio Pindinello – Stati d’Animo
Più passa il tempo più sento un vuoto che mi entra dentro, ma non sempre derivano dalle mie azioni, questa sensazione.
Più passa il tempo più sento un vuoto che mi entra dentro, ma non sempre derivano dalle mie azioni, questa sensazione.
Molti, tutti, mi chiedono perché quando ascolto la musica alzo il volume al massimo. Pensare tutto il giorno, e tutta la notte, senza poter far null’altro che vivere col rimorso dei miei errori lasciati indietro come simbolo di resa, sentire a stento la voce di chi mi parla, perché quella del mio dolore grida, è straziante. E allora, reprimendo le lacrime, alzo al massimo il volume delle canzoni, alla ricerca di qualcosa che possa avere una voce più forte di quella dei miei pensieri. E che possa farmi sentire qualcosa di più, che questo macabro mondo che crolla, e che vorrebbe trascinarmi con se. Non basta più la bandiera bianca, per salvarsi dalla guerra: Ormai, una volta prese le armi, siamo noi stessi il proiettile scagliato, e spesso, la maggior parte delle volte, dall’altro lato del campo minato, i nemici che muoiono sotto i nostri colpi di cannone, siamo sempre noi.
Tutto è silenzio –ed io respiro brezzad’atàvico tempo.
Parla con gli occhi, parla con l’anima, parla con il cuore, ma finché non troverai qualcuno che sarà in grado di ascoltare oltre le parole, sarai come un bisbiglio in mezzo al caos, dove nessuno potrà neppure percepirti.
Noi siamo nati per, osservare il mondo che ci circonda, memorizzare il tutto, e impararlo.
Ci sono posti in cui mi è concesso di star male. Sono i posti che mi piacciono di più, dove si annullano le aspettative legate al ruolo, dove tutto attorno mi fa tana, dove abbassare la guardia non è giudicato delitto, dove posso riposare, togliendo il cerone dalla faccia ed il naso da clown.
Forte è colui che non si fa trascinare dalla rabbia.