Marcella Santoro – Tristezza
“Perché piangi quando vai a dormire”? Perché le lacrime lavano il dolore solo se restano sole.
“Perché piangi quando vai a dormire”? Perché le lacrime lavano il dolore solo se restano sole.
Non voglio piangere, non voglio sapere più niente di te, almeno per un po’, ma queste lacrime portano il tuo nome e, come coltelli affilati, lasciano cicatrici dietro di loro e dentro di me.
Non c’è giorno a cui non segua la notte, non c’è notte senza alba, né gioia imperitura, né dolore infinito.
Dopo la sofferenza, arriva sempre una luce che illuminerà il tuo nuovo cammino.
Se conoscete qualcuno che non ha mai versato una lacrima nella sua vita, allora, conoscete ufficialmente un extraterrestre.
Avrei voluto mettermi a piangere forte, ma non potevo. Non avevo più l’età per versare lacrime, avevo fatto troppe esperienze. Esiste anche questo al mondo, la tristezza di non poter piangere a calde lacrime. È una di quelle cose che non si può spiegare a nessuno, e anche se si potesse, nessuno la capirebbe. Una volta, avevo provato a esprimerla a parole. Ma non ne avevo trovata una che potesse esprimere il mio sentimento ad altri, anzi nemmeno a me stesso, così avevo rinunciato. E avevo chiuso sia le mie parole sia il mio cuore. La tristezza troppo profonda non può prendere la forma delle lacrime.
Non è una cosa triste sentire la mancanza delle persone, lo è invece non sentirla più. Colmare quel vuoto che lasciano dentro ogni volta che se ne vanno. Colmarlo riscoprendo te stessa. Riscoprendo ciò che sei tu. Riscoprendo il meraviglioso che hai dentro.