Marcella Santoro – Tristezza
“Perché piangi quando vai a dormire”? Perché le lacrime lavano il dolore solo se restano sole.
“Perché piangi quando vai a dormire”? Perché le lacrime lavano il dolore solo se restano sole.
Il mento è la terrazza su cui si affacciano le lacrime, prima di guardare il panorama che si estende fino ai piedi e cadervi.
Mi manca la tua bocca quando si univa con la mia per diventare una sola cosa!
Non voglio più sentire paroleparole che mi prendonoparole devastanti che mi fanno stare peggiodico bastabasta a questa messa in scenache non ha nessun sensoormai è andatafinitae di noi non è rimasto nulladella tua amiciziaposso farne a menoanche se davanti a te tremocon gli amici più veri vado avantiloro che hanno voglia di sentire le mie parolele mie parole per te sono come velenoquel veleno che mi ha fatto star maleche mi ha fatto guardare l’altra parte di tequel veleno che in parte mi è servitoe mi servirà per dimenticareanche se sarà duradura per quel che ho provato e provodevo dire basta al mio cuoreperché dentro è ancora rossoma fuori è diventato nero.Mi hai fatto innamorare di teti sei tuffato nel mio cuorecambiando il suo coloreriuscendoci alla grandesei anche riuscito a mettermi una mascherauna maschera che copriva il lato negativo di tema poi sono riuscita a guardare attraversoho visto te e lei e addosso tutto l’universoè inutile chiedere scusaè inutile ricordare noiè inutile che io sogni ancorami sono già svegliata da questo sognoche è diventato un incuboe mi ritrovo qui a scrivere di teun foglio bianco da riempirela realtà da cui fuggiree finalmente guardo fuoriora ho parole nuove.
Con una lacrima a volte gioisci, con una lacrima pure irata inveisci, con una lacrima sei madre, con una lacrima forse ti ribelli e con tante lacrime debole spesso perisci. Tu, femminea d’emozioni, corrente di passioni, estrosa e malinconica, ami, ami, ami! E il tuo essere così ti pone fragile all’arbitrio delle follie, e il tuo essere così ti ricama la violenza sulla pelle della tua identità. E con una lacrima e un sorriso però resti unicamente quel che sei… donna, donna da amare sempre. E mai da cancellare abbattendo la tua volontà. È pregiata questa tua vita, per far esistere e crescere nel mondo l’amore.
La sofferenza fa degli uomini coscienti del valore, del tempo, di tutti i sentimenti e quindi della sofferenza per il loro prossimo.
C’è tempesta sul mare.Le gocce di pioggia scendono fitte, scorrono veloci, come il rimpianto.Il cielo è grigio ed il vento è forte, freddo, tagliente.Le onde urlano la rabbia che ho nel cuore.Vorrebbero spazzare via tutto, distruggere quella scogliera, annullare quella spiaggia.Vorrebbero cancellare ogni cosa si pari loro innanzi, i ricordi, le immagini, i desideri, la speranza. Il loro è un cammino incessante, il movimento è convulso e nervoso. Nella loro corsa crescono, si alzano per poi ricadere giù in mille vortici, confusi, indistinti come i miei pensieri. Non c’è luce se non una penombra grigia che tutto avvolge. Il sale è nell’aria e rende le mie labbra amare. La corrente è violenta, subdola, invincibile. Trascina via la mia anima. La porta in fondo ad un abisso. L’abisso di una storia che non mi appartiene più.Ma il mare cambia, pian piano si calma. Le onde prima ruggenti ora diventano silenti, scivolano sulla sabbia fine lentamente, come una carezza. L’aria si fa mite e dolce, diventa limpida e serena. Di tutto quel fragore assordante non resta nulla.Non resta più nulla.