Marcello Marchesi – Tempi Moderni
Il primo abbonato al telefono non sapeva a chi telefonare.
Il primo abbonato al telefono non sapeva a chi telefonare.
Che inquinamento! Prima di respirare l’aria, dovremmo bollirla!
Bambini, imponete l’amore. È l’unica violenza che vi nobilita il cuore. Siate malati gravi del bene, infettate quest’umanità che di malo amore sta perendo.
È ormai evidente che le lingue di certe persone porteranno all’inevitabile estinzione dei bidet.
Se volete rendere conto di cosa sia una Rivoluzione, chiamatela Progresso; e se volete capire cosa sia il Progresso, allora chiamatelo Domani.
Uno dopo l’altro si alzano i sottili veli di grazia scura, e a grado a grado le cose si vedono restituire le loro forme e i loro colori, e vediamo l’alba rifare il mondo nel suo disegno antico. Gli esangui specchi risplendono la loro vita imitativa. Le candele spente stanno in piedi là dove le abbiamo lasciate, e accanto a loro giace il libro semisfogliato che stavamo studiando, o il fiore con un filo di metallo per gambo che abbiamo portato al ballo, o la lettera che non abbiamo avuto il coraggio di leggere, o che abbiamo letto troppo spesso. Nulla ci sembra mutato. Dalle ombre irreali della notte ritorna la vita reale che ben conosciamo. Dobbiamo riprenderla là dove abbiamo smesso, ed ecco che si impossessa di noi il terribile senso della necessità di continuare a spendere la nostra energia nella stessa noiosa routine di abitudini stereotipate, o forse il selvaggio desiderio di poter aprire i nostri occhi su un mondo rinnovellatosi nella tenebra per il nostro piacere, un mondo in cui le cose abbiano forme e colori nuovi, e sia mutato, o abbia altri segreti, un mondo in cui il passato abbia poco o nessun posto.
La gente ha il brutto vizio di scappare quando le situazioni diventano difficili. Purtroppo, i senza palle abbondano a dismisura.