Marchese di Lagrange – Verità e Menzogna
Quando chiediamo un consiglio, in genere siamo alla ricerca di un complice.
Quando chiediamo un consiglio, in genere siamo alla ricerca di un complice.
Qualsiasi cosa, del resto, è una perdita e spreco di tempo: tranne fottere di gusto o creare qualcosa di buono o guarire o correr dietro a una specie di fantasma-amore-felicità. Tanto tutti finiamo nel mondezzaio della sconfitta: chiamala morte, chiamala errore. Io non son bravo con le parole. Direi però, dato che tutti ci s’adatta alle circostanze, che certe cose accrescono la tua esperienza, anche se magari non si tratta di saggezza. È possibile peraltro che uno resti per tutta la vita nell’errore, vivendo in uno stato come d’intontimento o di paura. Ne avrete viste, di queste facce. Io ho visto la mia.
Le figure sono molte, tutte scolpite sui volti che tacciono. Il silenzio è la più cruda immagine che abbiamo della verità.
Gocce salate cadono screziate d’argentoio sono qui vicino anche se lontanoCon te anche se non ci seiTriste per il pensiero che tuona e lampeggiaMa poi un solare pensiero squarcia le nubi di gelosiaè nella nostra vita… non piove più!
Blatera altroveapri il tuo cuorea me, dì la veritàTanto la conosco già.
La verità è un bianco cigno che si specchia nell’acqua azzurra di un laghetto.
“Dici un sacco di bugie”. Non è vero, faccio solo dei trasferimenti semantici.