Marco Alberici – Antichi aforismi
L’oggetto dell’educazione e di rendere il corpo più agile e più robusto, lo spirito più illuminato, e il cuore più virtuoso.
L’oggetto dell’educazione e di rendere il corpo più agile e più robusto, lo spirito più illuminato, e il cuore più virtuoso.
Nessun bevitore di acqua scrisse mai niente di bello.
Ora non può divenire un’abitudine, perché non riesce mai a saziare.
V’è chi si vergogna di somigliare agli altri uomini, e punto non si vergogna di somigliare alle bestie.
Si dice che il suicidio è una viltà: certamente l’intrepidezza sta nel sopportare le sventura…
La vita solo allora è bella davvero quando è ascensione.
La troppa delicatezza estingue i piaceri per l’avidità di moltiplicarli, perché rendendo ella il corpo appena sensibile al diletto raro e squisito, lo lasci incapace di gustare il facile e il quotidiano.
Nessun bevitore di acqua scrisse mai niente di bello.
Ora non può divenire un’abitudine, perché non riesce mai a saziare.
V’è chi si vergogna di somigliare agli altri uomini, e punto non si vergogna di somigliare alle bestie.
Si dice che il suicidio è una viltà: certamente l’intrepidezza sta nel sopportare le sventura…
La vita solo allora è bella davvero quando è ascensione.
La troppa delicatezza estingue i piaceri per l’avidità di moltiplicarli, perché rendendo ella il corpo appena sensibile al diletto raro e squisito, lo lasci incapace di gustare il facile e il quotidiano.
Nessun bevitore di acqua scrisse mai niente di bello.
Ora non può divenire un’abitudine, perché non riesce mai a saziare.
V’è chi si vergogna di somigliare agli altri uomini, e punto non si vergogna di somigliare alle bestie.
Si dice che il suicidio è una viltà: certamente l’intrepidezza sta nel sopportare le sventura…
La vita solo allora è bella davvero quando è ascensione.
La troppa delicatezza estingue i piaceri per l’avidità di moltiplicarli, perché rendendo ella il corpo appena sensibile al diletto raro e squisito, lo lasci incapace di gustare il facile e il quotidiano.