Marco Cualbu – Stati d’Animo
E arriverà il tempo, e involontariamente aspetterò la pazienza nell’osare.
E arriverà il tempo, e involontariamente aspetterò la pazienza nell’osare.
Ora che so chi sei tu, ho capito chi sono io.
Sono stanca delle attese, attesa di un lavoro, di una telefonata, o di qualsiasi altra cosa che mi renda la vita un po’ diversa da quella che vivo. Dicono “vivi alla giornata”, ma anche quel vivere alla giornata mi sta logorando.
Le sensazioni sono i dettagli che compongono la storia della nostra vita.
E quando arriva la sera c’è silenzio nel mio cuore, un silenzio che mi fa sognare, mi accarezza l’anima e mi fa sperare che ogni mio pensiero arrivi a te, lieve è la mano con cui ti accarezzo, tenero è l’abbraccio con cui ti stringo, forte e l’amore che nutro per te.
Sono, troppo spesso, sulla difensiva, chiusa come le chiese sconsacrate, labbra serrate, perenne smorfia, tuttavia, non sono questi i miei momenti di “tristezza”, ché lo so che come so tenermi compagnia io, nessuno mai. È lì che mi spopolo all’esterno, per dimorarmi da dentro, affollarmi di me, invitarmi ai banchetti dell’anima e, perché no, anche nelle stanze vetuste, quelle delle memorie che non affiorano mai alla bocca e che intraprendono vie secondarie raccordandosi, istantaneamente, alle arterie principali, ostruendo il passaggio con un “caduta massi” inaspettato. Come dopo un incidente, realizzi, scosso.
Una lacrima… è la condensa dell’amore, una lacrima… è la condensa di un dispiacere, una lacrima… è la condensa di una gioia. Beato chi sa far uscire la condensa, significa che ha un’anima, un cuore, e tanti sentimenti.