Marco Ghidoni – Società
Tutti a elogiare virtù, come sincerità, onestà e lealtà, ma poi in realtà, chi lo è davvero, viene visto e giudicato come un povero disadattato e asociale.
Tutti a elogiare virtù, come sincerità, onestà e lealtà, ma poi in realtà, chi lo è davvero, viene visto e giudicato come un povero disadattato e asociale.
È interessante constatare quanto la stessa “società” che condanna l’intolleranza sembri non comprendere quanto essa ne sia responsabile. In realtà, influenzando e determinando il modo in cui ci si dovrebbe comportare, vestire, mangiare ed “essere”, altro non fa che alimentare una paura, verso alcuni aspetti di se stessi, che generalmente tende ad essere rivolta verso gli altri. Intolleranza, per l’appunto.
Il potere dell’arroganza politica non può niente contro la forza della folla.
In Italia non si comprende ancora chi deve vergognarsi, se chi commette un reato oppure chi lo denuncia o lo fa emergere.
C’è crisi! Se ti trovi con l’acqua alla gola, o impari velocemente a nuotare o vai a fondo. C’è crisi! Nessuno ti da una mano, men che meno lo Stato che ha terminato le risorse per aiutare gli emigranti, clandestini o regolari, che approdano sulle nostre coste. C’è crisi! Il nostro Paese fa acqua da tutte le parti, e non solo in senso metaforico; le popolazioni che sono state colpite duramente dalle recenti alluvioni hanno perso beni mobili, immobili, attività, lavoro, vita e dignità. E il Governo Italiano, non solo non stanzia il doveroso aiuto a chi è stato colpito da queste calamità; ma pretende da questi malcapitati tributi, tasse e altri balzelli in scadenza. Roba de matti! C’è crisi! Ma non per tutti; come dicevano i nostri vecchi saggi “il popolo ha sempre dovuto tirare la carretta”; crisi o no le caste hanno sempre vissuto nel benessere e gozzovigliato a spese dei lavoratori, Ci sarà la giustizia divina; ma non guasterebbe un poco di giustizia terrena.
Il mondo non solo è più bizzarro di quel che supponiamo, ma è anche più bizzarro di quello che potremmo supporre.
I clandestini rubano, gli italiani pure; i clandestini sputano e pisciano in giro, gli italiani pure; i clandestini stuprano, gli italiani pure; i clandestini sporcano, gli italiani pure; ditemi qualcosa che non fa l’italiano, chi è senza peccato scagli la prima pietra. E ditemi dov’è la differenza tra clandestino e italiano. Secondo me non c’è.
È interessante constatare quanto la stessa “società” che condanna l’intolleranza sembri non comprendere quanto essa ne sia responsabile. In realtà, influenzando e determinando il modo in cui ci si dovrebbe comportare, vestire, mangiare ed “essere”, altro non fa che alimentare una paura, verso alcuni aspetti di se stessi, che generalmente tende ad essere rivolta verso gli altri. Intolleranza, per l’appunto.
Il potere dell’arroganza politica non può niente contro la forza della folla.
In Italia non si comprende ancora chi deve vergognarsi, se chi commette un reato oppure chi lo denuncia o lo fa emergere.
C’è crisi! Se ti trovi con l’acqua alla gola, o impari velocemente a nuotare o vai a fondo. C’è crisi! Nessuno ti da una mano, men che meno lo Stato che ha terminato le risorse per aiutare gli emigranti, clandestini o regolari, che approdano sulle nostre coste. C’è crisi! Il nostro Paese fa acqua da tutte le parti, e non solo in senso metaforico; le popolazioni che sono state colpite duramente dalle recenti alluvioni hanno perso beni mobili, immobili, attività, lavoro, vita e dignità. E il Governo Italiano, non solo non stanzia il doveroso aiuto a chi è stato colpito da queste calamità; ma pretende da questi malcapitati tributi, tasse e altri balzelli in scadenza. Roba de matti! C’è crisi! Ma non per tutti; come dicevano i nostri vecchi saggi “il popolo ha sempre dovuto tirare la carretta”; crisi o no le caste hanno sempre vissuto nel benessere e gozzovigliato a spese dei lavoratori, Ci sarà la giustizia divina; ma non guasterebbe un poco di giustizia terrena.
Il mondo non solo è più bizzarro di quel che supponiamo, ma è anche più bizzarro di quello che potremmo supporre.
I clandestini rubano, gli italiani pure; i clandestini sputano e pisciano in giro, gli italiani pure; i clandestini stuprano, gli italiani pure; i clandestini sporcano, gli italiani pure; ditemi qualcosa che non fa l’italiano, chi è senza peccato scagli la prima pietra. E ditemi dov’è la differenza tra clandestino e italiano. Secondo me non c’è.
È interessante constatare quanto la stessa “società” che condanna l’intolleranza sembri non comprendere quanto essa ne sia responsabile. In realtà, influenzando e determinando il modo in cui ci si dovrebbe comportare, vestire, mangiare ed “essere”, altro non fa che alimentare una paura, verso alcuni aspetti di se stessi, che generalmente tende ad essere rivolta verso gli altri. Intolleranza, per l’appunto.
Il potere dell’arroganza politica non può niente contro la forza della folla.
In Italia non si comprende ancora chi deve vergognarsi, se chi commette un reato oppure chi lo denuncia o lo fa emergere.
C’è crisi! Se ti trovi con l’acqua alla gola, o impari velocemente a nuotare o vai a fondo. C’è crisi! Nessuno ti da una mano, men che meno lo Stato che ha terminato le risorse per aiutare gli emigranti, clandestini o regolari, che approdano sulle nostre coste. C’è crisi! Il nostro Paese fa acqua da tutte le parti, e non solo in senso metaforico; le popolazioni che sono state colpite duramente dalle recenti alluvioni hanno perso beni mobili, immobili, attività, lavoro, vita e dignità. E il Governo Italiano, non solo non stanzia il doveroso aiuto a chi è stato colpito da queste calamità; ma pretende da questi malcapitati tributi, tasse e altri balzelli in scadenza. Roba de matti! C’è crisi! Ma non per tutti; come dicevano i nostri vecchi saggi “il popolo ha sempre dovuto tirare la carretta”; crisi o no le caste hanno sempre vissuto nel benessere e gozzovigliato a spese dei lavoratori, Ci sarà la giustizia divina; ma non guasterebbe un poco di giustizia terrena.
Il mondo non solo è più bizzarro di quel che supponiamo, ma è anche più bizzarro di quello che potremmo supporre.
I clandestini rubano, gli italiani pure; i clandestini sputano e pisciano in giro, gli italiani pure; i clandestini stuprano, gli italiani pure; i clandestini sporcano, gli italiani pure; ditemi qualcosa che non fa l’italiano, chi è senza peccato scagli la prima pietra. E ditemi dov’è la differenza tra clandestino e italiano. Secondo me non c’è.