Marco Ghidoni – Vita
Un buon maestro non si dimentica di essere anche un buon allievo.
Un buon maestro non si dimentica di essere anche un buon allievo.
Per ben vedere, non basta guardare le cose, bisogna saper cogliere le sfumature, bisogna saper leggere tra le righe.
Quanti no detti per aspettare chi nel frattempo diceva si da un’altra parte. Quante lacrime abbiamo versato, forse anche senza pensare che il tempo è più bello se vissuto col sorriso. Quanta rabbia abbiamo provato quando ci dicevano che era così la vita, così è l’amore, così sono le persone. No, io non lo accetto e continuo a credere che persone vere e oneste ancora ci siano. Che amori folli ancora possano arrivare a stravolgerti la vita. E che il mondo non sia destinato a morire sotto i colpi dell’ipocrisia.
Se lo specchio ti dice che stai invecchiando,fino a quando la tua testa ti accompagnerà,ricorda che per farla funzionare,devi immaginarti a vent’anni, ma in compenso carico d’esperienza.
Dedico queste parole a chi affronta la vita con le proprie forze, a chi soffre per quella brutta malattia e vorrebbe porre fine alla sua esistenza, a chi muore in silenzio per la fame, a chi nella solitudine sopravvive ad un’inutile vita, a chi non apprezza niente, a chi si arrende sconfitto dal mostro della guerra, a chi non ha mai posseduto niente di bello, a chi è deluso nonostante il suo amore verso tutti, a chi non è incluso e si esilia in panchina pur essendo un valido calciatore, a chi entro questo mondo elargito sulla falsità e tenuto su dalla cattiveria, riesce ancora a trovare un pezzo di cielo, un angolo d’azzurro per innalzare il suo volo dando ancora credito all’amicizia, all’amore vero… dedicato a te che leggi e ti scopri in questo scritto!
Ho bisogno di poter credere che l’uomo possa ancora cambiare, che possa trovare il coraggio di fermarsi davanti alle atrocità della vita.
Da quando sono nata mi sono sempre al di fuori, dovunque fossi, fuori dall’immagine, dalla conversazione, sfasata, come se fossi la sola a sentire rumori o parole che gli altri non percepiscono, e sorda alle parole che invece sembrano sentire, come se fossi fuori dalla cornice, dall’altra parte di una vetrata immensa e invisibile.