Marco Giannetti – Cielo
Il cielo è come me, muta i colori del mio dolore e mai tornerà blu perché la tua nuvola ha bevuto gocce del mio bene.
Il cielo è come me, muta i colori del mio dolore e mai tornerà blu perché la tua nuvola ha bevuto gocce del mio bene.
Grande sarà colui che si fa amare e capire con semplicità, misero diventerà chi vive di apparente ricchezza…
Dalla mia macellazione Dio ha assorbito un’energia che ha raddoppiato il suo potere, adesso la medaglia ha due bianchi e due neri, e quindi l’energia di ogni stella e di ogni corpo fino alla più remota galassia è due volte più potente. Per via dell’effetto farfalla. Questo concime improprio che cala sulle terre è il sangue e lo spirito di quelli che gli angeli uccidono, ma finora questo forza era almeno impostata sull’equilibrio. Adesso consumerà lo spirito e la materia dell’Onnipotente, di ogni creatura, albero e roccia, fino all’ultimo, tanto da annullare per sempre le due parti di cui sono costituite. Una “virulenza spirituale” che non lascerà superstiti. Il Padre vedrà morire tutte le cose, unico spettatore dell’ultimo spettacolo, quelle visibili e quelle invisibili, il giorno, la notte, quello che odia, il bene, ma anche quello che ama, il male, e dopo di questo non esisterà più niente. Nei suoi ultimi istanti di eternità, gli passerà davanti la fioca illusione sbiadita dal tempo della vita universale che poteva essere e che ha così ferocemente fermato, come condanna ai suoi desideri scellerati. Gli rimarranno pochi secondi per riflettere sulla sua avidità, ma non credo che gli saranno sufficienti. È troppo pieno di sé per pensare che possa succedere e si crogiola nelle sue nuove conquiste: saranno proprio quelle ad annientarlo.
Quanto più lontana è la luna più la si desidera.
Un cielo ricamato di stelle: custode dei sogni e delle tante promesse d’amore sussurrate.
È troppo bello poter pensare, volando tra fogli di carta colorati di cielo.
In cielo c’è vita!