Marco Giannetti – Stati d’Animo
Diventa eroe colui che muore, non chi ne ha causato la morte.
Diventa eroe colui che muore, non chi ne ha causato la morte.
Solo ora che non ho più fede in nulla e non credo in niente posso iniziare realmente a credere e aver fede in qualcosa.
Se vuoi dare un valore al tempo, intensifica i tuoi sentimenti.
“Mi sei mancato” La smorfia di Tariq insegnò a Laila che i ragazzi erano diversi dalle ragazze nell’espressione dei propri sentimenti. Non esibivano l’amicizia. Non sentivano il profondo bisogno di parlarne. I ragazzi, aveva capito, trattano l’amicizia alla stessa stregua del sole: ne davano per scontata l’esistenza, e traevano il massimo godimento dal suo splendore solo quando non lo guardano direttamente.
Siamo sempre alla ricerca di quel qualcosa che possa rendere la vita più malleabile, dimenticando come vivere, cercando di distinguere fra il bene ad il male, insomma viviamo, alla ricerca della felicità, con il criterio di giudicare la natura, cercando un armonia, un armonia che si chiama vita!
A volte ci arrabbiamo perché le cose non vanno come noi vorremmo. Ci angosciamo e ci arrabbiamo perché le persone giudicano, senza sapere cosa noi ci portiamo dentro. Posso dirvi che non serve, non serve odiare chi ci odia, non serve arrabbiarci con un “destino” che sembra essersi dimenticato di noi. Concentratevi su quello che dentro di voi è rimasto saldo, anche se è poco sarà quel poco a portarvi dove volete arrivare. Non odiate nemmeno se siete odiati. Non rimpiangete mai di aver lasciato dietro qualcuno che non si è accorto di voi nemmeno quando gli eravate vicino. Non sottovalutate mai i gesti, le parole e le offese non sta a voi perdonare. Perdonate solo voi stessi per aver scelto le persone sbagliate a cui dedicare del tempo, ma dimenticatevi del male ricevuto e con il sorriso proseguite. Questo fa di voi persone fiere, con la coscienza pulita e meritevoli di quel premio che la vita vi fa attendere, ma che prima o poi vi regalerà. Abbiate fiducia in voi stessi, e invece che piangere e dire “non me lo meritavo!”, cominciate a sorridere e camminare fiduciosi… Perché prima o poi potrete dire: “Ce l’ho fatta perché me lo merito!”.
Come un fiore d’acciaio, dalla delicatezza inossidabile, dalla durezza che screpola i petali. Un giardino ferroso a scaglie e schegge a ferire il piede destro sotto il mio doloroso sguardo sinistro.