Marco Giannetti – Stati d’Animo
Cerco di colmare i solchi delle mie ferite poetando ciò che mi ha graffiato l’anima, pur sapendo che dovrò versare molte lacrime affinché da un arido solco nasca di me, un nuovo fiore.
Cerco di colmare i solchi delle mie ferite poetando ciò che mi ha graffiato l’anima, pur sapendo che dovrò versare molte lacrime affinché da un arido solco nasca di me, un nuovo fiore.
Ci sono persone che cambiano faccia come fossero mutande.
Il vero trionfo di una persona è guardarsi allo specchio e pensare “anche oggi posso camminare a testa alta”
noi che sognamo, noi che guardiamo il cielo, noi che pur disperati stiamo in piedi, noi che un sorriso ci cambia la giornata, noi che amiamo incondizionatamente, noi che il domani ci fà paura, noi che a volte ci sentiamo soli, noi è i nostri sogni.!
In alcune pause di riflessione a volte capita che mi chieda il perché. Perché quando ti lasciano, sapendo quanto tu le ami, con un dolore già di suo lancinante, alcune persone sembra si divertano a infierire, ad accrescere in te la sofferenza fregandosene del fatto che tu abbia dei sentimenti e un cuore a pezzi, pensando solo a se stessi e gettandoti nel pattume con tranquillità inaudita? Quando la rivivo è una sensazione che fa dannatamente male come appena successa. Vorrei dimenticare, e capita che a tratti l’impressione mi sfiori, ma la ferita è sempre aperta e nonostante il tempo passi è lì e sanguina continuamente senza tregua.
Perfettina fuori, con dentro un’apocalisse. Io sono così. Una “perfetta” indomabile.
È che a volte creiamo dei solchi profondi nel nostro cuore come a voler accogliere un seme nuovo da far nascere, ma non ci accorgiamo che chiunque prova a renderlo vita già ne ha compreso le lacerazioni… Diamo la possibilità al bene di coprirci del suo fertile amore. Si nasce solo se non abbiamo fatto nulla per non morire.