Marco Giannetti – Tristezza
La tristezza si sveglia prima di me, non si fa trovare impreparata e mi fa la sua accorta accoglienza; non la scaccio via, la tengo buona perché non chiami a sé le sue compagne a far festa del mio animo.
La tristezza si sveglia prima di me, non si fa trovare impreparata e mi fa la sua accorta accoglienza; non la scaccio via, la tengo buona perché non chiami a sé le sue compagne a far festa del mio animo.
Una semplice carezza può rendere una tigre un gatto che fa le fusa ma anche…
Io non sono triste, è la vostra felicità che puzza di plastica bruciata.
Di mille promesse infrante non resta che il silenzio, e tante scaglie con cui, passo dopo passo, ferirsi i piedi.
È come un verme solitario, il dolore. Ti entra dentro senza accorgertene, ti strappa via fino all’ultimo pezzo di anima. E non lascia più niente. E diventi invisibile, per te stesso, per gli altri. Rimani da solo con lui. Rimani da solo.
Anche se io sembro la più forte e quella che più se ne frega, non è vero che non soffro, io mi sto difendendo.
Non sognarmi stanco, non pensarmi triste, stringimi forte e restami al fianco in ogni mia speranza.