Marco Mei – Stati d’Animo
Sono così disilluso che non mi illudo di non esserlo.
Sono così disilluso che non mi illudo di non esserlo.
Non è vero che a Natale fa più freddo.Si ha solo più bisogno di calore.
Non so maneggiarmi con cura. Mi rompo in continuazione. Porcellana smerigliata o, più semplicemente, ghisa grezza, antiestetica. Dipendente dai si e dai no, io quel “no” lo urlerei al mondo intero al posto dei “buongiorno” o dei “come va” di facciata. Così, diversa, ché di tutto quest’apparire non me ne faccio niente e di tutte le tattiche banali e studiate per sortire gli effetti di chissà quale ingenua psicologia del senso comune ancor meno. Vanno avanti gli altri, saette, io mi tengo la mia locomotiva a vapore molto vintage che non insegue nessuno perché siamo sempre lì, se qualcuno vuole esserci e vuole saltare su, salterà su.
Lì dove qualcuno ti raffredda l’anima, il sole la riscalda.
E mai smetterò di cercare, di sognare, di amare, di perdermi per poi ritrovarmi, meglio aver amato ed essere stati delusi che non aver amato mai, non smetterò mai di vivere ogni attimo intensamente, perché questo attimo, questo sogno, questo amare, questo ritrovarmi, è semplicemente, vita, la mia.
Il Natale non è un “modo” di avere, è un “modo” di essere: protendere non pretendere, lasciare il cuore come dono alle anime che non sono capaci d’amare.
Il freddo pungente che trafigge il mio corpo si confonde col freddo che trafigge il mio cuore infranto.