Marco Oliverio – Matrimonio
Matrimonio: tentativo di rendere eterno qualcosa che dovrebbe durare un quarto d’ora.
Matrimonio: tentativo di rendere eterno qualcosa che dovrebbe durare un quarto d’ora.
Perché la donna che diceva di amarmi aveva lasciato che la sua insoddisfazione mettesse artigli e lunghi denti e diventasse il mostro che poi ha finito per dividerci, invece che semplicemente e naturalmente rendermene partecipe? Perché non ci si capisce mai davvero? Perché ci si ama, si arriva a sentirci un tutt’uno con l’altra persona, come se davvero fossimo due metà di un unico insieme e poi un niente, un nonnulla o un nessuno, bastano per separarci di nuovo e farci tornare due unità separate, due sconosciuti, due ricordi, come se l’altro fosse soltanto una vecchia canzone che ci piaceva e che abbiamo a lungo ascoltato in un tempo lontano, ma di cui oramai ricordiamo a stento il ritornello?
La base logica del matrimonio è il malinteso reciproco.
Ci sono ancora ragazze che arrivano vergini al matrimonio. Magari non è il loro. Ma ci arrivano.
È un giorno meraviglioso, sia per la sposa e per lo sposo, un sogno coronato che alla fine si è avverato.
I matrimoni d’oggi? Né unione, né moltiplicazione, ma delle addizioni in attesa della divisione.
Fai del male e preparati al peggio, fai del bene e aspettati niente.