Marco Oliverio – Tristezza
L’infelice è colui che non si è ancora abituato all’infelicità.
L’infelice è colui che non si è ancora abituato all’infelicità.
Siamo come automi comandati dalla società e condannati all’infelicità.
Ci sono lacrime celate da colorati sorrisi, sono quelle che fanno più male perché non possono piangere.
E mi nascondo dietro finti sorrisi, mostro felicità che non provo, fingo una serenità che non ho, un allegria che mi manca. Mi vanto di un coraggio inesistente, continuo a recitare la mia parte, come unica ed assoluta protagonista di una vita, che è solo una finzione!
La mia solitudine fa molto meno male di certe false compagnie.
Siedo dinanzi ad una finestra, con la testa china penso e soffro dal dolore che risiede dentro di me, ad un certo punto alzo il capo e i miei occhi scrutano quell’infinita distesa, la tenue luce li accarezza, il canto degli uccelli lambisce le mie orecchie e un dolce sorriso scorge nel mio viso e a quel sorriso mi rendo conto che oltre il dolore c’è qualche altra cosa che vale la pena darle attenzione: la grazia del mondo e la rarità della vita.
La solitudine è un assolo con te stesso, che aiuta a snodare tanti nodi.
Siamo come automi comandati dalla società e condannati all’infelicità.
Ci sono lacrime celate da colorati sorrisi, sono quelle che fanno più male perché non possono piangere.
E mi nascondo dietro finti sorrisi, mostro felicità che non provo, fingo una serenità che non ho, un allegria che mi manca. Mi vanto di un coraggio inesistente, continuo a recitare la mia parte, come unica ed assoluta protagonista di una vita, che è solo una finzione!
La mia solitudine fa molto meno male di certe false compagnie.
Siedo dinanzi ad una finestra, con la testa china penso e soffro dal dolore che risiede dentro di me, ad un certo punto alzo il capo e i miei occhi scrutano quell’infinita distesa, la tenue luce li accarezza, il canto degli uccelli lambisce le mie orecchie e un dolce sorriso scorge nel mio viso e a quel sorriso mi rendo conto che oltre il dolore c’è qualche altra cosa che vale la pena darle attenzione: la grazia del mondo e la rarità della vita.
La solitudine è un assolo con te stesso, che aiuta a snodare tanti nodi.
Siamo come automi comandati dalla società e condannati all’infelicità.
Ci sono lacrime celate da colorati sorrisi, sono quelle che fanno più male perché non possono piangere.
E mi nascondo dietro finti sorrisi, mostro felicità che non provo, fingo una serenità che non ho, un allegria che mi manca. Mi vanto di un coraggio inesistente, continuo a recitare la mia parte, come unica ed assoluta protagonista di una vita, che è solo una finzione!
La mia solitudine fa molto meno male di certe false compagnie.
Siedo dinanzi ad una finestra, con la testa china penso e soffro dal dolore che risiede dentro di me, ad un certo punto alzo il capo e i miei occhi scrutano quell’infinita distesa, la tenue luce li accarezza, il canto degli uccelli lambisce le mie orecchie e un dolce sorriso scorge nel mio viso e a quel sorriso mi rendo conto che oltre il dolore c’è qualche altra cosa che vale la pena darle attenzione: la grazia del mondo e la rarità della vita.
La solitudine è un assolo con te stesso, che aiuta a snodare tanti nodi.