Marco Zuccaro – Poesia
Il poeta, in fondo, non è migliore del truffatore: guadagna tanta più stima quanto più riesce ad analizzare i suoi dissidi interiori, spacciandoli per mali comuni.
Il poeta, in fondo, non è migliore del truffatore: guadagna tanta più stima quanto più riesce ad analizzare i suoi dissidi interiori, spacciandoli per mali comuni.
Non mi preoccupo delle rime. Raramente ci sono due alberi uguali, l’uno accanto all’altro.
Un istante è fatto d’innumerevoli suggestioni che insieme formano stati d’animo infinitamente mutevoli. Capacità dello scrittore è quella di catturare l’istante preciso in cui tutte le suggestioni creano un’armonia magica ed irripetibile chiamata poesia.
La poesia è pornografia delle emozioni.
Il poeta maschera le sue voglie sperando che qualcuno comprenda la sua sofferenza nell’essere consapevole che il suo nobile animo abita il corpo di una bestia. La bestia ha fame, non gusto.
Quando la poesia viene ridotta a prosa, da qualche parte la corda di un’antica cetra si spezza.
Credo che esista una categoria di poeti per i quali la poesia è qualcosa di vicino alla religione. Entrambe parlano di ciò che non è dicibile, l’ineffabile. Questo crea un’attesa per qualcosa che non si può dire.