Il cielo di città mi piace perché puzza di basso, di uomini. Il cielo di campagna invece mi fa paura. C’è solo roba del Signore, lassù: stelle, stelloni, nuvole al galoppo. E poi che mi mettevo a fare in campagna? A litigare con gli alberi? Quelli sono tranquilli, beati, ti fanno sentire uno sputo. La natura è tutta arrogante, è roba diretta del Signore, e giustamente un po’ di strafottenza ce l’ha.
Cosa sarebbe un mondo senza sole? Sarebbe un mondo scuro spento.
Il cielo registra in un suo rotolo ogni storia personale e la sintetizza nel DNA.
Contemplare un cielo buio senza stelle e perdersi nel silenzio fra i pensieri dell’anima porta alla luce ricordi di piccoli momenti che credevi perduti per sempre ma vivono dentro te.
Essere santi vuol dire fare bene tutto ciò che si deve fare.
Il cielo sotto la terra.
Gli uomini sono piccole nuvole che si formano, passano e si sciolgono senza alterare minimamente le condizioni meteorologiche.