Marghy Ferrara – Comportamento
Un passo indietro lo posso sempre fare per essere discreta, ma non pensare che lo faccia per cadere all’indietro. Conto sempre i miei passi e so fin dove posso spingermi e dove invece devo fermarmi.
Un passo indietro lo posso sempre fare per essere discreta, ma non pensare che lo faccia per cadere all’indietro. Conto sempre i miei passi e so fin dove posso spingermi e dove invece devo fermarmi.
Se ti dicono che sono stronza, fidati, non hanno mentito, anzi sono stati fin troppo…
Con l’immaginazione e con gli ostacoli si può sempre adorare una donna, non è altrettanto facile amarla.
Si commettono errori, si creano rimpianti, tutto quello che rimane sono ripercussioni che a volte rendono laboriosissimo anche un semplice gesto come alzarsi dal letto.
Parole uscite troppo in fretta, vomitate dalla rabbia feriscono, ma sguardo rovente come puro oro…
Ci lavoro tanto su di me, da tanto tempo. Per conoscermi, capirmi, convivermi. Forse è per questo anche che funziono a scatti. Sono donna, a smontare roba complicata poi non la so rimettere a posto.
Aveva sempre creduto che il loro, fosse un rapporto speciale, magico. Uno di quelli che non puoi etichettare, che quando ti chiedono ‘ma lui chi è? ‘ tu non riesci a rispondere, perché in fondo neanche tu, ne tanto meno lui, sai di cosa si tratta. Il loro era un rapporto usa e getta, ma infinito. Fatto di promesse (infrante, ma questo era sempre una sorpresa nonostante fosse consuetudine), sussurri d’amore, urli d’odio, canzoni dedicate prima di fuggire, canzoni per perdonarsi, canzoni, cazzotti, risate e lacrime. Si dicevano addio, magari non parlavano per giorni, settimane, mesi; ma prima o poi o l’uno o l’altro tornava. E bastava un ciao che tutto riesplodeva. Si riprendeva a parlare assiduamente, rendendosi conto che il tempo passato non aveva allontanato, anzi. E ci si riprometteva che non sarebbe più successo. E poi risuccedeva. Lei ci credeva davvero, che lui era speciale; che lui era come lei. Ma se c’è una cosa che solo ora può capire, è che nessuno sarà mai come lei. Lui non è mai stato come lei, lui era un coglione qualunque che non tornò più; che se tornava era solo per noia. Finzione. Ecco cos’era il loro rapporto. Nient’altro.
Se ti dicono che sono stronza, fidati, non hanno mentito, anzi sono stati fin troppo…
Con l’immaginazione e con gli ostacoli si può sempre adorare una donna, non è altrettanto facile amarla.
Si commettono errori, si creano rimpianti, tutto quello che rimane sono ripercussioni che a volte rendono laboriosissimo anche un semplice gesto come alzarsi dal letto.
Parole uscite troppo in fretta, vomitate dalla rabbia feriscono, ma sguardo rovente come puro oro…
Ci lavoro tanto su di me, da tanto tempo. Per conoscermi, capirmi, convivermi. Forse è per questo anche che funziono a scatti. Sono donna, a smontare roba complicata poi non la so rimettere a posto.
Aveva sempre creduto che il loro, fosse un rapporto speciale, magico. Uno di quelli che non puoi etichettare, che quando ti chiedono ‘ma lui chi è? ‘ tu non riesci a rispondere, perché in fondo neanche tu, ne tanto meno lui, sai di cosa si tratta. Il loro era un rapporto usa e getta, ma infinito. Fatto di promesse (infrante, ma questo era sempre una sorpresa nonostante fosse consuetudine), sussurri d’amore, urli d’odio, canzoni dedicate prima di fuggire, canzoni per perdonarsi, canzoni, cazzotti, risate e lacrime. Si dicevano addio, magari non parlavano per giorni, settimane, mesi; ma prima o poi o l’uno o l’altro tornava. E bastava un ciao che tutto riesplodeva. Si riprendeva a parlare assiduamente, rendendosi conto che il tempo passato non aveva allontanato, anzi. E ci si riprometteva che non sarebbe più successo. E poi risuccedeva. Lei ci credeva davvero, che lui era speciale; che lui era come lei. Ma se c’è una cosa che solo ora può capire, è che nessuno sarà mai come lei. Lui non è mai stato come lei, lui era un coglione qualunque che non tornò più; che se tornava era solo per noia. Finzione. Ecco cos’era il loro rapporto. Nient’altro.
Se ti dicono che sono stronza, fidati, non hanno mentito, anzi sono stati fin troppo…
Con l’immaginazione e con gli ostacoli si può sempre adorare una donna, non è altrettanto facile amarla.
Si commettono errori, si creano rimpianti, tutto quello che rimane sono ripercussioni che a volte rendono laboriosissimo anche un semplice gesto come alzarsi dal letto.
Parole uscite troppo in fretta, vomitate dalla rabbia feriscono, ma sguardo rovente come puro oro…
Ci lavoro tanto su di me, da tanto tempo. Per conoscermi, capirmi, convivermi. Forse è per questo anche che funziono a scatti. Sono donna, a smontare roba complicata poi non la so rimettere a posto.
Aveva sempre creduto che il loro, fosse un rapporto speciale, magico. Uno di quelli che non puoi etichettare, che quando ti chiedono ‘ma lui chi è? ‘ tu non riesci a rispondere, perché in fondo neanche tu, ne tanto meno lui, sai di cosa si tratta. Il loro era un rapporto usa e getta, ma infinito. Fatto di promesse (infrante, ma questo era sempre una sorpresa nonostante fosse consuetudine), sussurri d’amore, urli d’odio, canzoni dedicate prima di fuggire, canzoni per perdonarsi, canzoni, cazzotti, risate e lacrime. Si dicevano addio, magari non parlavano per giorni, settimane, mesi; ma prima o poi o l’uno o l’altro tornava. E bastava un ciao che tutto riesplodeva. Si riprendeva a parlare assiduamente, rendendosi conto che il tempo passato non aveva allontanato, anzi. E ci si riprometteva che non sarebbe più successo. E poi risuccedeva. Lei ci credeva davvero, che lui era speciale; che lui era come lei. Ma se c’è una cosa che solo ora può capire, è che nessuno sarà mai come lei. Lui non è mai stato come lei, lui era un coglione qualunque che non tornò più; che se tornava era solo per noia. Finzione. Ecco cos’era il loro rapporto. Nient’altro.