Marghy Ferrara – Social Network
Basta iscriversi ad un social per capire che c’è gente più fuori di capoccia che all’Oktoberfest.
Basta iscriversi ad un social per capire che c’è gente più fuori di capoccia che all’Oktoberfest.
Sul mio percorso voglio persone che sappiano tenere il passo, che rendano visibile il loro esserci. Per me conta chi lascia le orme del suo passaggio, chi inciampa con me e come me si rimette in carreggiata. Non voglio ombre a camminarmi accanto, di ombre sopporto a malapena solo la mia.
Facebook troppo spesso è un’arma a doppio taglio, è fatto di amicizie scritte, alcune portano alla voce, altre restano scritte, ma spesso scrivere cose e interpretarne altre è fin troppo facile e ciò che si costruisce faticosamente in tanto tempo, si distrugge in un attimo, ma se l’amicizia e il bene sono sani si troverà sempre il modo di salvarsi.
Quando conosciamo una persona, invece che chiedergli la sua carta di identità, dovremmo chiedergli una TAC del suo cervello, in modo da cautelarci nel caso fossimo di fronte ad un soggetto portatore di IAC (Idiozia acuta cronica).
Molti uomini davanti alle difficoltà si fanno prendere dalla S.C.F.: sindrome del coniglio in fuga.
La porta d’ingresso è sempre aperta per chi bussa prima di entrarci, varca la soglia…
Trattami pure da zerbino, quando mi gireranno le balle arrotolerò lo zerbino e ti farò cadere, allora sarò io a camminare sopra di te e a pulirmici le scarpe.