Maria Pia Isgrò – Stati d’Animo
Siamo tutti insieme a essere soli, quando manca il calore!
Siamo tutti insieme a essere soli, quando manca il calore!
Mi piacerebbe pensare che il male sia uno scherzo e che il bene ne sia il sorriso.
Ci sono lacrime visibili che sanno solo di comodità e ci sono lacrime che non vedi, ma chi ti ama sente e asciuga.
Che peso hanno le parole? Dipende da chi le dice, e in quale circostanza. Un “ciao” ad esempio… Può pesare più di un intero discorso pieno di insulti.
Le cause, le azioni, le esperienze in genere non costituiscono il carattere di qualcuno, piuttosto non fanno altro che aprire i vari cassetti della coscienza e mostrare a noi i tasselli della consapevolezza di come siamo e chi siamo.
Non sono gli scuri colori del’acqua ad annunciare la concavità, più fonda del mare né l’esteso rumore del’onda, che la rena più forte divora non è un timido raggio di sole, che fa sbocciare le viole né la parola più cara, rivela ciò che fa battere, il cuore è la bellezza che si cela, dietro quel dialogare banale, che colorando l’istante rivela l’inatteso pensare.
Non posso competere con lei. No, non è vero. Potrei farlo, migliorarmi per poterti piacere. Il fatto è che non voglio farlo, e sai perché? Perché tu mi conosci, sai come sono dentro, mi hai ascoltata quando ero in uno stato pietoso e questo è più che sufficiente. È sufficiente a capire se una persona ti piace, se provi qualcosa per lei. E tu non provi niente per me, perché non sono abbastanza. E sai cosa? Sono stufa di migliorare per gli altri. Quando dovrò farlo, lo farò per me stessa. Quindi sì, mi piaci, molto. Forse sono innamorata di te, ma lascerò andare. Credo sia questa l’unica cosa che mi permetterà davvero di migliorare.
Mi piacerebbe pensare che il male sia uno scherzo e che il bene ne sia il sorriso.
Ci sono lacrime visibili che sanno solo di comodità e ci sono lacrime che non vedi, ma chi ti ama sente e asciuga.
Che peso hanno le parole? Dipende da chi le dice, e in quale circostanza. Un “ciao” ad esempio… Può pesare più di un intero discorso pieno di insulti.
Le cause, le azioni, le esperienze in genere non costituiscono il carattere di qualcuno, piuttosto non fanno altro che aprire i vari cassetti della coscienza e mostrare a noi i tasselli della consapevolezza di come siamo e chi siamo.
Non sono gli scuri colori del’acqua ad annunciare la concavità, più fonda del mare né l’esteso rumore del’onda, che la rena più forte divora non è un timido raggio di sole, che fa sbocciare le viole né la parola più cara, rivela ciò che fa battere, il cuore è la bellezza che si cela, dietro quel dialogare banale, che colorando l’istante rivela l’inatteso pensare.
Non posso competere con lei. No, non è vero. Potrei farlo, migliorarmi per poterti piacere. Il fatto è che non voglio farlo, e sai perché? Perché tu mi conosci, sai come sono dentro, mi hai ascoltata quando ero in uno stato pietoso e questo è più che sufficiente. È sufficiente a capire se una persona ti piace, se provi qualcosa per lei. E tu non provi niente per me, perché non sono abbastanza. E sai cosa? Sono stufa di migliorare per gli altri. Quando dovrò farlo, lo farò per me stessa. Quindi sì, mi piaci, molto. Forse sono innamorata di te, ma lascerò andare. Credo sia questa l’unica cosa che mi permetterà davvero di migliorare.
Mi piacerebbe pensare che il male sia uno scherzo e che il bene ne sia il sorriso.
Ci sono lacrime visibili che sanno solo di comodità e ci sono lacrime che non vedi, ma chi ti ama sente e asciuga.
Che peso hanno le parole? Dipende da chi le dice, e in quale circostanza. Un “ciao” ad esempio… Può pesare più di un intero discorso pieno di insulti.
Le cause, le azioni, le esperienze in genere non costituiscono il carattere di qualcuno, piuttosto non fanno altro che aprire i vari cassetti della coscienza e mostrare a noi i tasselli della consapevolezza di come siamo e chi siamo.
Non sono gli scuri colori del’acqua ad annunciare la concavità, più fonda del mare né l’esteso rumore del’onda, che la rena più forte divora non è un timido raggio di sole, che fa sbocciare le viole né la parola più cara, rivela ciò che fa battere, il cuore è la bellezza che si cela, dietro quel dialogare banale, che colorando l’istante rivela l’inatteso pensare.
Non posso competere con lei. No, non è vero. Potrei farlo, migliorarmi per poterti piacere. Il fatto è che non voglio farlo, e sai perché? Perché tu mi conosci, sai come sono dentro, mi hai ascoltata quando ero in uno stato pietoso e questo è più che sufficiente. È sufficiente a capire se una persona ti piace, se provi qualcosa per lei. E tu non provi niente per me, perché non sono abbastanza. E sai cosa? Sono stufa di migliorare per gli altri. Quando dovrò farlo, lo farò per me stessa. Quindi sì, mi piaci, molto. Forse sono innamorata di te, ma lascerò andare. Credo sia questa l’unica cosa che mi permetterà davvero di migliorare.