Maria Romano – Vita
L’insorgenza di non vivere affascina la controindicazione di ottemperare al dolore.
L’insorgenza di non vivere affascina la controindicazione di ottemperare al dolore.
Il segreto della vita è non avere mai un’emozione che sia sconveniente.
Perdere qualcuno è come lasciarsi indietro una parte di noi, e poiché la vita ha una sola strada, brucia il fatto di non potersi fermare e riportala con se nel proprio cammino.
La vita ha una grande, grandissima sala d’attesa. Fissi la porta di quell’ascensore che speri si spalanchi all’improvviso. C’eri arrivata, eri lì, ti avrebbe portato in alto, lì a quel settimo cielo di cui avevi sempre sognato le nuvole e gli angeli, ma qualcuno più veloce l’ha chiamato prima di te; pensavi andasse su, invece l’hanno chiamato da sotto: avrebbe fatto meglio a far salire te! E le vite di tutti sono porte scorrevoli di ascensori di antichi palazzi che hanno dentro storie, quadri appesi a chiodi arrugginiti, stanze, segrete, sotterranei, armadi abitati da scheletri, pareti umide e qualche ornamento sfarzoso qua e là. Quanti ritardatari e quanta gente rimasta giù in questa grandissima sala d’attesa. Si fanno anche bell’incontri di tanto in tanto, altre volte brutti, ma ad accomunarci questa stessa necessità di raccontarci le vite e di quella volta in cui abbiamo perso l’ascensore e siamo rimasti a terra. Non ti resta che aspettare che la porta si apra per portarti a casa tua, lì al piano che ti è stato assegnato.
Quando l’essere buoni viene confuso con l’essere stupidi e carne da macello, arriva il momento di tirare fuori gli artigli e, come si dice dalle mie parti “comu veni nà pigghiamu” (quel che viene ci prendiamo)
In un mare di difficoltà trovi sempre l’isola della salvezza, si chiama: opportunità.
Una vita inutile è una morte anticipata.