Maria Suppa – Anima
In auto, fermi ai semafori, ci si guarda come se fossimo tutti amici. Anime sole in carcasse di lamiera che tornano a casa dai propri amori, oppure scappano da chissà quali errori.
In auto, fermi ai semafori, ci si guarda come se fossimo tutti amici. Anime sole in carcasse di lamiera che tornano a casa dai propri amori, oppure scappano da chissà quali errori.
L’urlo, non è altro che lo squarciarsi della nostra anima.
Se non vi è rimasta molta anima e lo sapete, vi resta ancora dell’anima.
Se è vero che gli occhi sono lo specchio dell’anima, ci sono persone che hanno lo specchio perennemente appannato.
Sono le azioni che spiegano l’anima e fanno muovere il destino. Non le parole. Un vero brutto colpo per chi crede di possedere la parola che crea dal nulla. Dio e cristo, il bianco e il rosso, o il nero e il rosso, che in fondo sono due stati di vita non molto diversi, segno degli apostoli del male, poveri esseri deviati, che divorano, squartano, macellano cuori, deportano, per costruire un regno, per creare una razza dagli innocenti assassinati, dalla bellezza invidiata, dall’intelligenza che li terrorizza e li ostacola. Conquistatori e soverchiatori di mondi, per liberarsi del bene e divorarlo, eliminare verità scomode, com’è natura immutabile del male che rappresentano. Quello che entra in circolo non cambia la natura, anzi da origine a mutazioni e malattie imprevedibili, nel ciclo vitale mutato per interesse, non per necessità. Per curare e sostenere questa abbondanza divorata, Dio e i suoi dovranno continuare ad uccidere, fino all’annullamento di tutto il Cosmo, in un tempo infinito, sotto la ferocia del tornaconto mascherata da giustizia.
Due anime affini hanno un’intesa tale che gli permette di nuotare appaiate in tutte le dimensioni.
I peccati della carne non sono nulla. Sono malattie che i medici curano, se proprio…