Maria Teresa Porta – Comportamento
Non voglio più notti insonni, non più lacrime nei miei occhi, non più pugni nello stomaco né più vuoti dentro l’anima. Voglio sorridere, gioire, amare, perché io sono viva!
Non voglio più notti insonni, non più lacrime nei miei occhi, non più pugni nello stomaco né più vuoti dentro l’anima. Voglio sorridere, gioire, amare, perché io sono viva!
Non confondere “amare qualcuno” con “necessità di qualcuno”.
Non amo risparmiare parole se devo dire la mia, ma non amo sprecarle con chi capisce solo la “sua”!
Non vi mando tutti a cagare perché di dito medio ne ho soltanto uno.
Quando qualcuno parla e dice: “Tu sei, tu fai, tu non capisci, tu non meriti niente,” e così via. Dimostra già di avere notevoli problemi. Perché? Semplicemente perché la correttezza di una persona, la non voglia di giudicare ma di dare una semplice opinione spinge una persona a dire: “Io penso che tu sia, io penso che tu non capisca, io penso che tu meriti poco”! Ecco, infatti il vero problema di queste persone è proprio che giudicano, puntano il dito, ma non pensano!
Se si vede che un comportamento è sbagliato, si dovrebbe prima di tutto interrompere l’azione. Si è talmente sicuri che essere nell’errore è un diritto, perché l’autorità viene da Dio (e potrebbe essere in effetti vero), che il Male è forte e salvifico, che si sottovalutano le conseguenze, perché si sottovaluta l’importanza e il destino dell’avversario macellato, seppur onorandone la memoria. I discepoli hanno completa libertà di decisione, ma c’era un’eventualità che nemmeno Dio ha immaginato. Forse avrebbe dovuto pensare ad una specie di “Legge zero” per i suoi, immaginata da uno dei detestati scrittori, anche se ormai questa esperienza non può più essere utile al signore degli eserciti.
A volte vorrei poter leggere la tua mente, poi mi chiedo se potrei sopportare la verità.