Maria Viola – Morte
Aspettare equivale a morire giorno dopo giorno.
Aspettare equivale a morire giorno dopo giorno.
A volte chiedo tanto a me stessa, comprendere tutti e tutto è difficile, devi fare un gran lavoro e un enorme fatica, perché condividere e amalgamarsi con gli altri non sempre è facile. Ognuno ha il suo carattere e le sue sfaccettature, ma ora mi domando: ma sono solo e sempre io che mi chiedo i “perché”, i “quando”, i “cosa ho fatto”, i “cosa avrei dovuto fare”, i “cosa è giusto che si facesse”, i “cosa potevo fare” e me lo chiedo spessissime volte e stasera ancor di più. Come al solito la risposta è solo una e tante: il mondo non si cambia a parole, si cambia nei gesti e nei fatti.
Non bisogna dar retta a coloroche consigliano all’uomo perchéè mortale di limitarsi a pensarecose umane e mortali;anzi, al contrario, per quanto èpossibile, bisogna comportarsi daimmortali e far di tutto pervivere secondo la parte più nobileche è in noi.
Perché mai la morte sarebbe altra cosa, e più morta, che la vita?
La morte ha un amante segreto: la Vita.
Lascia una scia di dolci parole, lascia il profumo di pensieri d’amore, lascia gesti dettati dal cuore, lascia abbracci fatti di presenza, lascia carezze che toccano l’anima, lascia il bello e il meglio di te, perché un giorno potranno pensarti con la gioia nel cuore. Lascia petali di rose lungo la tua vita.
La tragedia della morte è tale che trasforma la vita in destino.