Maria Viola – Stati d’Animo
Bisogna “spettinare” chi incontri, bisogna essere per chi ti è accanto vento di amore, brezza di tenerezza, tempesta di emozioni.
Bisogna “spettinare” chi incontri, bisogna essere per chi ti è accanto vento di amore, brezza di tenerezza, tempesta di emozioni.
Fatta di fiori e rami, ché la carne mi cade per strada a brandelli sotto i colpi della vita. Sono la mia natura selvaggia, la mia soglia matrigna, l’indisponente, l’odiato, lo scherno, l’invidia per braccia e gambe che gesticolano e camminano normalmente. Ho le stampelle attaccate agli occhi per non cadere difronte alle immagini mentali che proiettano ricordi e li introiettano ancor più, relegandoli su un letto antidecubito, ché troppe volte mi hanno lacerato, aprendo le piaghe nella membrana sottilissima di emozioni e memoria. Profumo d’essenza di fiori di loto e ninfee sul pelo d’acqua di stagno che genera muschio sulle pareti umide di archetipi immaginifici, astratti, confusi.
Sono responsabile di quello che dico e non di quello che per te è libera Interpretazione.
C’è sempre un posto in fondo all’anima che ci fa sognare quello che non muore mai, facendoci volare con la fantasia.
Con un nuovo sorriso, il mio cuore ha già deciso, il mio io prende viso. C’è chi va e c’è chi resta, “qui e ora” il mio cuore è in festa.
La notte del 31, alzerò gli occhi per guardare il cielo e ricordare tutto ciò che ha vissuto in questo anno: le lacrime versate e quelle che sono rimaste nel cuore, la mia quotidiantà, gli amici che ho conosciuto e quelli che ho perso, il dolore che ho vissuto, i sorrisi che hanno reso il mio cammino più felice, i momenti di silenzio e quelli dove il cuore ha gioito e non rimpiangerò nulla, perché tutti questi momenti, mi hanno reso quella che oggi sono.
Mi farò un tatuaggio sul petto, al livello del cuore: “Si prega di non disturbare il conducente”