Mariella Buscemi – Abiti
Io, tacchi? No! Io vado scalza, a piedi nudi, ché ogni cosa devo sentirla con la pelle, in qualsiasi parte. Un po’ come quando ti dico: “baciami”!
Io, tacchi? No! Io vado scalza, a piedi nudi, ché ogni cosa devo sentirla con la pelle, in qualsiasi parte. Un po’ come quando ti dico: “baciami”!
Penso che la vita sia ben altro rispetto al comprare una cosa ad un soldo e rivenderla a due! Vedo commercianti di sentimenti, usurai, mercenari, impostori che venderebbero chi li ha messi al mondo. Non più darsi e donarsi, ma vendersi e barattarsi come se l’amore fosse merce di scambio, trenta denari qui e trenta denari lì, tutti dei Giuda! La povertà e la crisi: siamo proprio figli della nostra era.
Anche se andassi in giro nuda, avrei la mia coscienza a coprirmi, vestirmi, presentarmi, come un abito lungo e luminoso.
E la tormenta del passato segue il suo diritto all’oblio. Siamo pionieri nuovi a tenersi per mano per domare la risacca.
A scadenze regolari, dopo essersi concessi il giusto tempo, quando il dolore è stato tanto, bisognerebbe tagliare i rami secchi e praticare nuovi innesti, ma ci si sente sempre delle piante rampicanti barbaramente avvinghiati a quelli che pensavamo essere muri possenti!
Se fosse facile adottare la filosofia del: “meglio averlo vissuto che non averlo avuto”; la…
Ci si abitua anche a questo vuoto dentro. Le parole fanno eco come in una caverna dall’antro minaccioso. Vedo solo il bianco ed il nero come la neve di notte, come l’inchiostro sulla carta, come la scacchiera su cui giocare la mia partita con te, come la stoffa del pied de poule di un foulard, come lo sheridan’s dolcissimo che mi tiene compagnia, lasciandomi affogare. Se la crisalide spaccasse il vetro, allora, sarebbe colore.