Ho provato ad essere ed ad avermi. Monotòno, monosillabica. Un soliloquio imbastito con la me più profonda, a fondo, sprofondata. Dislessica emozionale, con i “ti odio” scritti al posto dei “ti amo”, lettere grandi e piccole, con il disagio e l’imbarazzo di parlarne. Corretta solo in letti di fortuna, ansimata, asmatica. Diaframmatica. Non so confessarmi. Non so assolvermi. Eucarestia che si fa carne e non parola.
Amare è vita ma la vita, spesso è morte…Come la morte dell’amore di una vita.E allora noi viviamo, moriamo e ci rigeneriamo…Sempre in base ai nostri sentimenti, così mutevoli nel tempo.
Urlo, come il mare in tempesta, che sbatte e si infrange sugli scogli dei miei errori e non so cosa potrei far per cambiare il passato, rimediare non si può, quello che fu resta, quello che sono, lo sarò per sempre.
Non versare una sola lacrimaper coloro che si sono allontanati da te,che grazie a loro, tihanno permessodi avvicinare chiancor oggi cammina al tuofianco.
Le tensioni sono necessarie e aiutano a crescere.
Il vissuto ti fa vivere il presente in meglio o in peggio… Dipende solo da te.
Un giorno qualcuno ti guarderà, e sussurrando ti dirà sei l’unica che amo e l’unica che io possa amare. Un giorno!