Mariella Buscemi – Stati d’Animo
Chissà quando si rompe il cielo come cade l’acqua; forse, in pezzi di ciglia.
Chissà quando si rompe il cielo come cade l’acqua; forse, in pezzi di ciglia.
Quando il corpo è ferito la mente non tarda a deviare dal cammino.
La felicità è dentro noi, come un bambino, aspetta di venire alla vita e godere della luce del mondo e, se stanca, riposare all’ombra di una quercia; la vogliamo, la sentiamo muoversi dentro, dobbiamo solo partorirla. Tra il dolore del passato, le doglie di preparazione ed attesa, le grida dei ricordi che riecheggiano nella memoria, lo sforzo di perseverare nonostante tutto per poi avvolgerla in un abbraccio fusionale. Vorremmo tanto che durante il faticoso travaglio ci fosse qualcuno a stringerci la mano, infonderci coraggio ed asciugare il sudore dalla fronte, ma se la felicità scalcia impaziente, non aspetta nessuno, viene al mondo da sola, tossisce, starnutisce e piange, è il suo saluto alla nuova vita! È fragile, dobbiamo proteggerla per poi mettersi in piedi da sola ed andare libera alla conquista di ogni sogno.
La “fantasia” offre risorse nascoste inimmaginabili ma può preludere alla catastrofe se non si conclude in noi vivacizzando la nostra piena capacità di amare.
Questo mondo è privo di sentimenti profondi, ecco perché molta gente si ferma sempre all’apparenza, perché non sa andare oltre.
Ci sono giorni che hai bisogno di silenzi, per capire, per comprendere, per incassare i colpi per farsi domande e sopratutto per darsi risposte che solo il cuore può darti.
Lo so che esagero quando parlo di sentimenti, ma per me, sentire meno che esageratamente è insignificante.