Mariella Buscemi – Stati d’Animo
Si sono rotte le braccia a furia di stringere aria.
Si sono rotte le braccia a furia di stringere aria.
C’è un tale entusiasmo in giro, c’è una tale fiducia nel futuro, che la cosa più positiva che possa accaderci è la caduta di un bel meteorite.
Quando i pensieri negativi mi oscurano la mente, solo quella maledetta legge impossibile da controllare mi aiutarà con il suo scorrere.
Ho assaporato momenti così bui che anche il minimo bagliore sa darmi una carica straordinaria. Ho assaggiato lacrime amare, ma così amare che anche il più piccolo gesto sono capace di ritenerlo un grandissimo dono. Ho fatto una fatica così disarmante per rialzarmi in determinati momenti che restare in piedi anche solo per un intero giorno, senza barcollare per me è un’enorme vittoria.
Mi macina la furia di certe mie notti che colano da un cielo a coprire anche gli astri e non lasciare visione alcuna, se non una mano tesa che cerca di farsi strada. Le ciglia paiono spago e le lacrime, aghi. Un’impuntura inversa che mi lascia scucita anziché intessuta. Senza orlo, sfilata.
E poi ti rendi conto che la vita è come un paio di calze smesse, con i suoi buchi e i suoi rammendi.
La notte ha i suoi silenzi, i suoi odori, le note di una canzone che rimane impressa nella mente, la scia di un profumo e poi tutto finisce. Chissà dove sei, cosa fai, forse sorridi, forse mi pensi, forse sei con un’altra. Forse.