Mariella Buscemi – Viaggi e vacanze
Non è partire, è fuggire con la valigia disordinata, un aereo al posto delle scarpe ed i chilometri nella testa.
Non è partire, è fuggire con la valigia disordinata, un aereo al posto delle scarpe ed i chilometri nella testa.
Io mi sono fatta a forma di sacco e mi sono svuotata addosso agli altri, donando ogni cosa; gli altri hanno deciso, poi, di aderire alla raccolta differenziata.
Non voglio svendere nulla di me: timori, vizi, difetti, pazzie. Nulla che mi riguardi andrà…
Voglio solo scrivere, non perché mi riesca bene, ma solo perché consonanti e vocali duellano tra loro fuori di me e lasciano stare le mie battaglie interiori. Ci sono aspetti, luoghi, segreti, congiunture, perdoni, accuse che mi risiedono dentro, ognuno su un trono, a comandare i miei crucci irrisolti come fossero sudditi, ma di cui non fidarsi.
Nelle ore notturne, quando i pensieri sono tenaglie, quando il desiderio di te è tagliola, quando divento il mio peggior nemico, spaventoso pericolo, la punta di una stilografica mi trafigge, lenta, il cuore in una carezzevole quanto sadica tortura e mi abbandono alle confessioni, ai rigurgiti di passione che hanno un solo volto ed un solo nome, l’innominabile e l’irraggiungibile che così bene rifocillano il protendere smanioso verso te. Zone scure, zone chiare, salti funambolici tra mille fantasie, librarsi in aria tra abbracci virtuali, baci umidi, accennati, poi, forti. Ritorno alla mia stilografica che preme di più tra le vene pulsanti, sgorganti, grondanti sangue misto a voglia, immagino solo la tua pelle a lenirla nel suo bruciore intenso. Tu, cura delle mie ustioni scritte nell’anima.
Ci sarebbe tanto da difendersi, da spiegare, da far capire, da urlare, da piangere che,…
Piegata sotto il peso del tuo silenzio. Le spalle nude a ricevere i colpi delle tue mancate risposte. Scempio di carni nude. Attese illusorie. Screpolata. Rotta. Tumefatta. Ho addosso una sgradevole sensazione di irrisolto.