Mariella Mulas – Stati d’Animo
Se i giorni fossero parole forse avrei bisogno di eternità poiché sono chiacchierona di pensieri e penso che il mio tempo stia volando troppo in fretta.
Se i giorni fossero parole forse avrei bisogno di eternità poiché sono chiacchierona di pensieri e penso che il mio tempo stia volando troppo in fretta.
Ciò che conta non lo si conta, non lo si quantifica, non lo si misura. All’infinito lo si tiene nel cuore a dismisura e il più a lungo possibile fra le braccia.
Il giorno in cui saprai accettare che quanto hai fatto venga sminuito dagli altri, senza battere ciglio, potrai dire di essere grande.
Mi dissero che il trucco è trovare un sentimento e lasciare che esso ti pervada, sino a quando non c’è più bisogno di pensare a cosa scrivere. Ciò che ho trovato mi spaventa tutt’ora. Mi spaventa quel senso di vuoto e passività che deriva dal dolore, quella voglia di arrendersi che segue la consapevolezza che la vita è quel che è e niente di più. Ma ciò che mi spaventa ancora di più è la prospettiva che il dolore sia realmente il mio sentimento guida. Non c’è cosa che temo di più.
La verità è che siamo fragili. Basta niente per distruggerci. Viviamo tutta la vita con delle maschere addosso. Celiamo la nostra fragilità per paura di romperci. Viviamo ogni giorno con false corazze, per ripararci da parole che risultano essere più violente di pietre scagliate contro un vetro.Siamo fatti di illusioni e sogni spezzati. Aspettiamo sempre qualcosa che non c’è, e se arriva non ci accontentiamo e continuiamo ad aspettare altro, ancora e ancora.
Troppe cose non capisco, ma penso di aver capito che il problema non è la mia scarsa intelligenza, ma le azioni incomprensibili degli altri.
Lascio pezzi d’anima sparsi qua e là. Da sempre. Seriamente, è ora che impari a cucire.
Ciò che conta non lo si conta, non lo si quantifica, non lo si misura. All’infinito lo si tiene nel cuore a dismisura e il più a lungo possibile fra le braccia.
Il giorno in cui saprai accettare che quanto hai fatto venga sminuito dagli altri, senza battere ciglio, potrai dire di essere grande.
Mi dissero che il trucco è trovare un sentimento e lasciare che esso ti pervada, sino a quando non c’è più bisogno di pensare a cosa scrivere. Ciò che ho trovato mi spaventa tutt’ora. Mi spaventa quel senso di vuoto e passività che deriva dal dolore, quella voglia di arrendersi che segue la consapevolezza che la vita è quel che è e niente di più. Ma ciò che mi spaventa ancora di più è la prospettiva che il dolore sia realmente il mio sentimento guida. Non c’è cosa che temo di più.
La verità è che siamo fragili. Basta niente per distruggerci. Viviamo tutta la vita con delle maschere addosso. Celiamo la nostra fragilità per paura di romperci. Viviamo ogni giorno con false corazze, per ripararci da parole che risultano essere più violente di pietre scagliate contro un vetro.Siamo fatti di illusioni e sogni spezzati. Aspettiamo sempre qualcosa che non c’è, e se arriva non ci accontentiamo e continuiamo ad aspettare altro, ancora e ancora.
Troppe cose non capisco, ma penso di aver capito che il problema non è la mia scarsa intelligenza, ma le azioni incomprensibili degli altri.
Lascio pezzi d’anima sparsi qua e là. Da sempre. Seriamente, è ora che impari a cucire.
Ciò che conta non lo si conta, non lo si quantifica, non lo si misura. All’infinito lo si tiene nel cuore a dismisura e il più a lungo possibile fra le braccia.
Il giorno in cui saprai accettare che quanto hai fatto venga sminuito dagli altri, senza battere ciglio, potrai dire di essere grande.
Mi dissero che il trucco è trovare un sentimento e lasciare che esso ti pervada, sino a quando non c’è più bisogno di pensare a cosa scrivere. Ciò che ho trovato mi spaventa tutt’ora. Mi spaventa quel senso di vuoto e passività che deriva dal dolore, quella voglia di arrendersi che segue la consapevolezza che la vita è quel che è e niente di più. Ma ciò che mi spaventa ancora di più è la prospettiva che il dolore sia realmente il mio sentimento guida. Non c’è cosa che temo di più.
La verità è che siamo fragili. Basta niente per distruggerci. Viviamo tutta la vita con delle maschere addosso. Celiamo la nostra fragilità per paura di romperci. Viviamo ogni giorno con false corazze, per ripararci da parole che risultano essere più violente di pietre scagliate contro un vetro.Siamo fatti di illusioni e sogni spezzati. Aspettiamo sempre qualcosa che non c’è, e se arriva non ci accontentiamo e continuiamo ad aspettare altro, ancora e ancora.
Troppe cose non capisco, ma penso di aver capito che il problema non è la mia scarsa intelligenza, ma le azioni incomprensibili degli altri.
Lascio pezzi d’anima sparsi qua e là. Da sempre. Seriamente, è ora che impari a cucire.