Marilena Aiello – Musica
Un giorno senza musica è un giorno senza amore.
Un giorno senza musica è un giorno senza amore.
La musica basata solamente sul calcolo e sulle direttive di un ferreo strutturalismo è una palese stupidaggine.
Tra lacrime, preghiere, notti in bianco e giorni che sono sembrati più neri del buio a causa di eventi di vita e di persone che professano l’egolatria, oggi posso dire di essere soddisfatta di me stessa, perché ho imparato a non essere come chi del male ha fatto la propria missione di vita, e sono andata avanti credendo in quello che ho sempre desiderato fare come professione. Oggi siamo in pochi, ma onesti, che collaboriamo e possiamo dirci grazie! Il mio grazie speciale è sempre diretto al Cielo, perché solamente su delle vie straordinarie potevo incontrare persone straordinarie con cui collaborare per lavorare. Parole e musica diventano canzoni quando nascono dal puro amore per quest’arte; un vero e proprio dono.
Che viaggio vuoto e lungo sarebbe la vita senza gli amici? Essere sovrastati dal più bel cielo mai visto e non poterlo condividere con un amico fa spalancare una caverna di solitudine dentro il cuore, fa precipitare in un mondo troppo grande da percorrere in solitaria, fiacca le gambe e toglie le forze. La presenza di un amico rende tutto più sensato, più vivibile, più raggiungibile. Ogni ricordo condiviso resterà vivido per sempre. Ogni risata vissuta insieme risuonerà nei giorni dell’inverno della vita restituendoci un po’ di quell’allegria, il calore di quell’intesa, il conforto di quei momenti in cui il tempo ci ringraziava di essere usato così bene. Con un amico conserveremo in un posto segreto la memoria di quei viaggi in cui non c’era salita troppo ripida o vicolo troppo buio, di quei giorni in cui non c’erano sere dalle quali fuggire o notti dalle quali nascondersi, di quegli attimi in cui ci si poteva sentire padroni della vita, signori del mondo, e il futuro già in tasca.
Sarò lupo e rondine… per gli occhi tuoi.
C’è un tempo per ogni cosa. C’è un tempo per andare e c’è un tempo per tornare. La natura lo sa. Siamo noi ad averlo dimenticato, siamo noi che abbiamo perso il ritmo della musica primordiale. Abbagliàti dalla nostra sconfinata presunzione, non riusciamo a vedere ciò che la creazione ci insegna, ogni giorno, ogni stagione, ogni anno, con la stessa pazienza, con la stessa dolcezza e nella nuda crudezza dell’alternarsi della vita e della morte.
Come pioggia d’agosto sulla pellecome aria che penetra dentrocome un corpo senza alima capace di volare…