Mario Pugliese – Vita
Non ho ferite visibili sono bravo a curarle a vestirle con classe le mie sono lacerazioni invisibili piccoli tagli sull’anima.
Non ho ferite visibili sono bravo a curarle a vestirle con classe le mie sono lacerazioni invisibili piccoli tagli sull’anima.
Metti tra parentesi le tue paure e corri il rischio di essere felice.
Ma perché dovrei vivere la vita degli altri, quando già vivere la mia è cosi complicato.
Saremo sempre dei piccoli borghesi fintantoché continueremo a considerare intelligenti solo coloro che la pensano come noi.
Avevamo un mondo tutto nostro, accomunati da un modo particolare di vedere le cose, un mondo vero, seppur solo nostro. Come amiche avevamo le strade che suonavano una musica diversa ogni qual volta le calpestavi, in base al tuo livello di serenità, in base al materiale della scarpa, in base al tempo; Come luce avevamo gli occhi degli altri che ti dicevano quello che pensavano di te senza muoversi di una virgola, ti facevano capire quando secondo loro ti saresti dovuto fermare per un attimo a riflettere su alcune cose. Come bussola avevamo la calma, oggetto utile e conveniente per compiere qualsiasi cosa, facevamo tutto con la nostra calma in tasca, persino correre e sorridere… va be, avete mai visto qualcuno correre di corsa? Come casa avevamo il silenzio, l’unico modo per sentirci tutti assieme uniti, una prova generale di come capirci senza fare una mezza mossa, e non ci fraintendevamo mai. Come vita avevamo i nostri sorrisi, non importava di che colore fossero o quanti respiri facessero, l’importante era vederne sempre molti. Il nostro mondo.
L’esperienza è il tipo di insegnante più difficile. Prima ti fa l’esame, e poi ti spiega la lezione.
Nella vita nulla avviene né come si teme né come si spera.