Mario Rapisardi – Società
Odia i luoghi comuni la contessa:Come fa dunque a non odiar se stessa?
Odia i luoghi comuni la contessa:Come fa dunque a non odiar se stessa?
Pare che se uno non si affretta a cambiare il mondo, poi è il mondo che cambia lui!
Leggere fumetti giapponesi, da destra a sinistra, è un bell’esercizio soprattutto perché scopriamo che tanti esseri umani, pur avendo abitudini contrarie alle nostre, non sono per nulla stronzi, cattivi o pericolosi.
Se il porco è uno solo si grida allo scandalo, se sono dieci non si dice più nulla, se sono venti si dubita di se stessi, se sono ancora di più si grugnisce beatamente nel coro.
Se esistono parole per dirlo, è possibile.
“Sei un repubblicano?””Repubblicano […] sì. Ma non significa nulla. Res publica, la cosa pubblica. Chiunque si interessi alla cosa pubblica può definirsi repubblicano. Anche i re sono repubblicani.””Bene! Quindi sei un democratico?””No.””Cosa? Forse un monarchico?””No.””Costituzionalista?””Dio non voglia!””Vorresti una forma di governo mista?””Meno che mai…””e allora cosa sei?””Un anarchico…””Ah, […] capisco. Sei ironico.””Assolutamente no. Ti sto dando la mia seria e ponderata professione di fede. Sebbene un fervente sostenitore dell’ordine, io sono – nel più forte significato del termine – un anarchico.”
L’insostenibile pesantezza dei vips.