Marzia D’Ippolito – Stati d’Animo
Se viviamo tormentati dal peso delle nostre scelte, possiamo trascinarlo o prenderlo per mano, ma non c’è modo di conviverci.
Se viviamo tormentati dal peso delle nostre scelte, possiamo trascinarlo o prenderlo per mano, ma non c’è modo di conviverci.
Non sono stata mai una persona perfetta, sono piena di difetti, di paure e di dubbi. Ho il maledetto vizio di nasconderli, per paura di essere ferita. Ma poi capisco che non serve a niente, tanto quando il colpo ti arriva dritto al petto il dolore lo senti comunque.
Hai presente quella “sensazione” come quando sta per scoppiare un acquazzone, quello che dura pochissimo ma che svuota una marea di pioggia. Sembra che il cielo faccia di tutto per trattenersi ma poi, un lampo, un tuono e giù, la pioggia.
Non voglio vivere odiando, ecco perché vado via da chi non riesco a perdonare. Preferisco le assenze scelte ai sorrisi compiacenti.
Se gli esseri umani ci deludano, ci fanno soffrire, noi lasciamo scorrere la nostra sorgente, ossia non smettiamo mai di amare. Ci viene però da dire: ne ho abbastanza di essere sempre malmenata ingannata, lesa.Ma meglio essere ingannati e lesi piuttosto che impedire alla nostra sorgente interiore di scorrere. Possiamo sempre porre riparo alle delusioni, alle perdite ma se la sorgente dell’amore non scorre più, siamo perduti: nel nostro interiore, diventiamo una palude. Meglio sapere come orientare l’acqua di quella sorgente, e come meglio canalizzarla, affinché non vada a scorrere in, in un giardino qualunque, o un posto qualunque. Per favorire la crescita di ortiche o erbacce. Non bisogna lasciar inaridire la sorgente, ma meglio proteggerla, affinché scorra pura per alimentare unicamente il mondo, e Dio se ne incaricherà.
Sono il disperato, la voce senza eco… colui che tutto ebbe, colui che tutto perse.
Ciò che è custodito nel cuore non necessita di occhi per essere visto.