Marzia D’Ippolito – Stati d’Animo
Se viviamo tormentati dal peso delle nostre scelte, possiamo trascinarlo o prenderlo per mano, ma non c’è modo di conviverci.
Se viviamo tormentati dal peso delle nostre scelte, possiamo trascinarlo o prenderlo per mano, ma non c’è modo di conviverci.
L’orgoglio è la presunzione del vuoto.
Solitudine, solo tu puoi capirmi. Solo tu puoi capire le mie lacrime senza senso, solo tu puoi capire i miei silenzi e i miei sproloqui, solo tu puoi capire le mie illusioni e le mie speranze, solo tu puoi capire la mia strafottenza e la mia sensibilità, solo tu puoi capire i miei sorrisi, solo tu puoi capire il mio cuore e il mio cervello.Solo tu puoi dare un senso a tutto ciò che un senso non lo ha.
Non ci resta che attendere. Sopporteremo i nostri dolori fino a quando essi potranno finalmente volare via, verso l’oscurità, verso un posto che li renderà migliori, quasi liberi di vivere anche loro. Siamo i figli della terra che calpestiamo, ogni passo che intraprendiamo è un segno di rispetto verso i nostri incubi; siamo i figli della natura, e in un campo di erba non tutti i Fiori guardano verso l’alto, alcuni siedono al suolo e altri non sorridono, ma se davvero amassimo la natura impareremmo a convivere anche con le nostre malinconie e tristezze, quasi accettandole e vivendo in Pace con esse.
Ieri notte non guardavo il cielo per veder cadere meteore e bruciare desideri; ho guardato l’infinito pregando che non svaniscano nel nulla quelle piccole stelle che proteggo nel segreto, in quel pezzetto di cielo che fa parte della mia anima.
Tu pensi che io sia cattivo, bene, allora prova a mettere il tuo culo davanti al mio, prova a prendere i calci che prendo io, poi voltati e guardami: e se hai coraggio ridimmi se io sono cattivo.
Ricaccio indietro le lacrime, non posso e non voglio essere fragile. Io devo darti quella sicurezza che ti manca, la certezza che non hai, il sostegno di cui hai bisogno. Io devo essere presenza e costanza, un punto fermo nel tuo universo in movimento, il tuo punto d’appoggio quando pensi che stai andando giù. Mi sento come un cerbiatto impaurito, ma devo farmi roccia… per te.