Marzia Pellegrino – Tristezza
Sono le persone silenziose quelle che hanno di più da trasmettere. Sembrano vuote, mentre dentro esplodono e nessuno se ne accorge.
Sono le persone silenziose quelle che hanno di più da trasmettere. Sembrano vuote, mentre dentro esplodono e nessuno se ne accorge.
Alcune parole ti ustionano l’anima. La ferita si rimarginerà, ma le cicatrici restano.
Si è sempre un po’ soli dentro. Un po’ vuoti. Un po’ persi. Un po’ insoddisfatti. Un po’ tristi.
Ha fatto più vittime l’incomprensione, che non la mancanza d’amore o d’affetto.
Ho davanti la tua foto, la guardo e la riguardo senza stancarmi. All’improvviso una lacrima scende sul mio viso, e con la voglia di sparire da questo mondo ingiusto, piango senza più fermarmi!
Sono certa: le lacrime non sono per i deboli. Perché chi piange è dannatamente forte. Non è da tutti far sgorgare emozioni. Chi piange ha speranza, ha fiducia. Più fragili e delicate sono le persone che, invece, non piangono più: creano una corazza fuori mentre lentamente marciscono dentro. Ma vengono ripagate con il tempo. Perché prima o poi tutto quello schifo se ne va. E allora si piange, si piange a dirotto e senza controllo. Si piange in qualsiasi luogo ed in qualsiasi momento. E le lacrime scorrono irrefrenabili sotto la doccia, leggendo un buon libro, di ritorno dalla scuola, ascoltando le fusa del proprio gatto ed osservando la pioggia. Si piange. Come non si aveva mai pianto.
Capita, di sentirsi vuoti dentro. Di fermarsi, osservarsi e non riconoscersi più. Non siamo cambiati. No. Siamo solo, pian piano, distrutti. Ti senti l’anima a brandelli e ti chiedi come hai fatto a non accorgertene. Ma lo sapevi. Lo sapevi benissimo. Il fatto è che l’hai sempre tenuto nascosto, agli altri e a te stessa. Hai finto sorrisi ricacciando le lacrime, soffocando sentimenti. E ora hai l’animo pieno di parole non dette e altre che ti hanno spezzato il cuore.