Matteo Casella – Stati d’Animo
La gioia e il dolore sono sentimenti che vanno condivisi con chi ti è accanto.
La gioia e il dolore sono sentimenti che vanno condivisi con chi ti è accanto.
Amo l’eleganza ma non quella degli abiti e delle scarpe, ma quella dei gesti e dei modi di fare. Amo la classe, ma non quella del camminare a quindici cm da terra, ma quella che si nasconde nel modo di parlare e di porsi. Amo la semplicità delle persone, quella che si nasconde dietro ogni minimo particolare, ben curato ma non lucidato di falso oro. Quella che non tanto si vede ma che si sente quando la sfiori e che ti resta dentro quando la lasci.
Sai cosa penso? Ma tu che parli, tu che ci tieni tanto nel criticare le cose che faccio ma tu in fondo mi conosci? Sai perché mi comporto così? Ma tu in fondo mi vuoi bene? Ma tu in fondo dove eri quando io piangevo?
Ogni volta che mi chiedono, come va? Come stai?, la mia risposta è sempre la stessa, Bene! E sarà sempre la stessa, perché piangersi addosso o farsi compatire è come darsi il colpo di grazia, è come darsi in pasto agli squali, perché ricorda che chi ti compatisce sta gioendo del tuo dolore! Solo lottando ti puoi salvare!
Il vuoto che si ha dentro può anche essere chiuso o nascosto, ma se non viene colmato sempre vuoto rimane.
Vorrei assomigliare ad un albero per accogliere nidi grandi e piccoli, per far riposare un viandante stanco, per essere guardato per la sua bellezza, per essere dipinto da mani esperte, vorrei essere il sole che scalda piccole creature infreddolite, che accarezza visi di bambini che giocano, che illumina i cuori chi di vive nel gelo, vorrei essere un gabbiano per volare libero negli spazi indefiniti del cielo, per poter respirare l’aria pura delle alte quote, per poter trovare nuove traiettorie del mio volare, ma non sono ne un albero, ne il sole, ne un gabbiano, sono solo me stessa, che riesce a contemplare tutto quello che la vita le offre e di questo la ringrazio.
Arriva sempre il momento in cui ti devi rendere conto che è giusto camminare con le tue gambe senza necessariamente appoggiarsi agli altri.