Matteo Casella – Tristezza
Ho stretto molte mani con calore, ma del mio immenso dolore solo pochi se ne sono ricordati.
Ho stretto molte mani con calore, ma del mio immenso dolore solo pochi se ne sono ricordati.
Ho sempre pensato che a stare male non sia né la mente, né l’anima e neanche il cuore. A stare male non è neanche il corpo, poiché stiamo male per il semplice fatto che ci vengono in mente tutte le cose passate e sbagliate, quelle che avresti voluto dimenticare e che in quel momento ti ritornano alla mente. Si, sta male poiché si pensa che stando male ci sia dopo un periodo dove staremo di nuovo bene. Nessuno starebbe male se dopo il dolore non ci fosse il sorriso. Non pioverebbe, se dopo non comparisse l’arcobaleno.
Nessuno sarà capace di leggere e scrutare i dolori dell’anima, ognuno di noi porterà il propio carico, e la folla che attraverserà sara fatta di non vedenti.
Vorrei chiedere scusa a quell’uccellino che ogni mattina canta fuori dalla mia finestra, per non avere abbastanza saggezza da scordare i miei problemi al suo incantevole cinguettare.
Tutti siamo stati feriti, delusi e traditi, ma l’errore più grande che si può fare è far scontare ai nuovi incontri le colpe degli incontri passati. Scaricare su di loro rabbia e cattiveria quando magari anche loro proprio come te hanno subito le stesse cose.
Dovreste provarla quella sensazione di debolezza, di solitudine, di tristezza, di vuoto totale e di inutilità, per capire davvero il male che fate.
Il mondo gira e nulla si ferma, se non il cuore dove l’abbiamo lasciato.